“Abbiamo assistito nella giornata di oggi ad una pericolosissima manifestazione di intolleranza politica e vergognosa violenza messa in scena nei confronti di chi serve lo Stato in nome della democrazia propria del nostro Paese. Tra tutte, la sconvolgente manifestazione tenuta a Torino che, oltre gli insulti e gli slogan inneggianti la brutalità, ha visto bruciare l’effige del Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, è il chiaro tentativo d’accendere la miccia per un’escalation di violenza tesa a riportare la nostra nazione agli anni di piombo. L’UGL Scuola esprime la massima solidarietà e la più totale vicinanza al Ministro Valditara così come a tutte le vittime di tali esecrabili comportamenti”.
Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola, non usa mezze misure nel denunciare i rischi che tali atteggiamenti paventano.
“Qui non si tratta più di avere idee o convinzioni politiche diverse, si tratta invece di una vera e propria dichiarazione di guerra alla democrazia. Tacere su questo senza condannare quanto accaduto in maniera ferma e perentoria ha un solo terribile significato: voler legittimare il tentativo d’imporre con la forza bruta e con la paura le proprie visioni e architetture politiche.
Le voci che tacciono, i volti di chi si gira dall’altro lato, gli stessi eventuali demagoghi pronti a sorridere celandosi dietro un perbenismo di facciata devono vergognarsi al pari di chi sta cercando di portare lo scontro politico verso scenari che la nostra Italia ha drammaticamente già vissuto. Chi non si oppone rischia di diventare complice e ostaggio, non dei ragazzi che palesemente si prestano a giochi più grandi di loro, ma di chi li manovra senza ritegno”.
Il Ministro Valditara – continua il Segretario Nazionale – con il quale capita spesso di confrontarsi anche su vedute diverse, ha sempre comunque posto al centro della sua azione politica e ministeriale l’Istituzione Scolastica. Non vorremmo sia proprio questo il motivo scatenante di quanto siamo stati costretti ad assistere. In ogni caso vogliamo esser chiari sino in fondo, se c’è chi vuole attaccare la democrazia, il Paese e l’Istituzione Scolastica dovrà colpire anche noi!”