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Cardiochirurgia presidio “Mater Domini” dell’azienda “Dulbecco” tra le prime dieci in Italia per bypass aorto-coronarico, migliorati ulteriormente i risultati rispetto allo scorso anno

Presentato a Roma, presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con un intervento del Ministro della Salute prof. Orazio Schillaci, il Programma Nazionale Esiti (PNE) 2024 redatto da AGE.NA.S.

La Cardiochirurgia dell’Azienda “Dulbecco” di Catanzaro – Presidio Mater Domini – si conferma tra le primissime in Italia per volumi di ricoveri e interventi e per mortalità nell’ambito della chirurgia coronarica. I dati 2024 si riferiscono agli anni 2023 e 2022 e tra gli indicatori viene considerata anche la chirurgia valvolare isolata.

 “Rispetto ai PNE 2022 e 2023 abbiamo avuto risultati ancora in miglioramento – afferma il Direttore della Cardiochirurgia Pasquale Mastroroberto – con volumi di interventi di bypass aorto-coronarico (252 nel 2023) che ci collocano al settimo posto in Italia in linea con quanto indicato dal D.M. 70/2015 che prevede almeno 200 interventi/ anno. Molto soddisfacenti anche gli indici di mortalità sempre per il bypass aorto-coronarico con Catanzaro-Azienda Dulbecco tra le prime 10 in Italia (1.39% rispetto a 1.8% media nazionale). In questo modo se valutiamo la combinazione tra volumi e esiti allora il risultato è sicuramente superiore rispetto agli anni precedenti e soprattutto molto importante se raffrontato a quello di tutte le altre strutture cardiochirurgiche italiane. Soddisfacenti anche i volumi di interventi per patologie isolate a carico delle valvole cardiache”.

“Questi dati certificati da Age.Na.S.- continua Mastroroberto – ci inducono a proseguire su questa strada anche se la percentuale di pazienti che si rivolgono a strutture extraregionali, sia per il trattamento di patologie cardiovascolari che per altre patologie, resta tuttora alto.”

“A tutto questo – conclude Mastroroberto – non posso non aggiungere e sottolineare che questi risultati sono il frutto di una programmazione che parte da lontano e che si affida soprattutto ad un lavoro di squadra con multiple componenti quali dirigenti medici cardiochirurghi, medici in formazione specialistica, dirigenti medici anestesisti e di terapia intensiva, personale tecnico perfusionista, personale infermieristico e OO.SS. di reparto, sala operatoria e terapia intensiva il cui lavoro permetterà anche quest’anno di avvicinarci ai 500 interventi globali”.

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