“Ancora una volta, Tiberio Bentivoglio, figura esemplare di coraggio e impegno civile, è vittima di un vile attacco intimidatorio. L’incendio doloso che nei giorni scorsi ha distrutto parte della sua proprietà rappresenta l’ennesimo tentativo della ‘ndrangheta di piegare un uomo che ha scelto di non sottostare alla logica del sopruso e dell’omertà, diventando un simbolo di speranza e resistenza per tutti.” È quanto afferma la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta.
“Non possiamo limitarci a semplici attestati di solidarietà – prosegue Bruni – serve un impegno reale e tangibile da parte delle istituzioni per essere al fianco di chi, come Tiberio Bentivoglio, ha fatto della lotta alla criminalità una scelta di vita, a costo di sacrifici enormi. A Bentivoglio, che non ha mai ceduto neppure di fronte alla paura e all’isolamento, va tutta la mia vicinanza, ma anche la promessa di una politica più vicina e attenta alle esigenze concrete di chi ha avuto il coraggio di denunciare.”
“Bentivoglio vive quotidianamente, da anni – sostiene la consigliera regionale – le conseguenze del suo impegno. Non possiamo accettare che a un testimone di giustizia venga revocata la scorta proprio quando il rischio per la sua incolumità è evidente. Ricordiamo, alla luce di quanto accaduto, che lo scorso mese di aprile il Ministero dell’Interno ha comunicato la revoca del servizio di protezione, e solo a novembre si saprà se potrà avere ancora la scorta. La sua richiesta di giustizia, supportata dalla decisione del Tar, deve spingerci ad agire per una riforma che preveda misure di sicurezza e supporto continuativo per chi ha scelto di denunciare le mafie. Tiberio Bentivoglio non può e non deve essere lasciato solo. La Calabria ha bisogno di uomini come lui, e lui ha diritto a uno Stato che sappia riconoscere e tutelare il suo coraggio, non con parole, ma con fatti”.