Mercoledì 16 ottobre 2024, dalle ore 16:00, lavoratori delle strutture psichiatriche e familiari dei pazienti terranno un presidio davanti alla Prefettura di Reggio Calabria. Il presidio accompagnerà l’incontro richiesto dall’USB e dal CooLaP al Prefetto per discutere della preoccupante situazione delle strutture residenziali psichiatriche (SRP) della provincia, molte delle quali sono a rischio chiusura imminente.
L’incontro – si legge in un comunicato stampa – nasce dalla gravissima inadempienza della Regione Calabria nel dare seguito ai diversi impegni sottoscritti, sia lo scorso novembre con l’accordo che ha portato alla liberazione dei locali dell’ASP occupati, sia innanzi al Prefetto lo scorso luglio. Nonostante una recente sentenza del TAR abbia annullato i provvedimenti regionali che escludevano cinque strutture preesistenti dal percorso di accreditamento, la Regione non ha ancora applicato quanto stabilito. E non sembra abbia intenzione di farlo. Questo stallo sta definitivamente mettendo a rischio la continuità assistenziale per decine e decine di pazienti psichiatrici, lasciati senza soluzioni e costretti a trasferimenti in altre province o addirittura fuori regione.
Il presidio vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di un intervento immediato per garantire la sopravvivenza delle strutture e la tutela dei diritti dei pazienti. Nel corso dell’incontro con il Prefetto, l’USB e il CooLaP chiederanno il rispetto della sentenza del TAR, la riattivazione dei posti letto con lo sblocco dei ricoveri, e un intervento risolutivo da parte delle istituzioni, affinché non si continui a disattendere gli impegni presi con le forze sociali, i lavoratori e i familiari.
Sono oltre 900 i pazienti psichiatrici della Calabria costretti a ricevere cure fuori regione, con liste d’attesa interminabili nella provincia di Reggio Calabria. Le istituzioni non possono più permettersi di ignorare la necessità di assistenza residenziale psichiatrica nel territorio dell’ASP di Reggio. La chiusura delle strutture metterebbe ulteriormente a rischio un sistema già al collasso.
Il presidio di mercoledì sarà un momento cruciale per dare voce a chi da troppo tempo subisce le conseguenze di politiche miopi e disinteresse istituzionale. I lavoratori e i familiari chiedono soluzioni, non promesse, per tutta la comunità reggina. Perché questo non è un problema di pochi, per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare e sostenere questa battaglia di civiltà.