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Tropico ha cantato per il concerto solidale al Teatro dei Ruderi di Cirella

Per i vent’anni della Fondazione Lilli Funaro – giovedì 22 scorso – un concerto solidale bellissimo al Teatro dei Ruderi di Cirella firmato, alla sua prima volta in Calabria,  da Davide Petrella, vale a dire Tropico, con uno spettacolo i cui proventi sono destinati interamente alle attività della Fondazione. Con la sua costante attività nel sociale, i tanti appuntamenti culturali e con gli incentivi alla ricerca clinica contro il cancro, la Fondazione ha celebrato il nome di Lilli con la musica che le sarebbe certamente piaciuta.

«La scelta non arriva a caso – ha spiegato Michele Funaro della Fondazione Lilli – perché abbiamo apprezzato il percorso artistico di Davide Petrella, da ricercatissima firma del pop italiano, alla poesia dei testi che canta da tre anni per il suo ‘progetto Tropico’. Coltiviamo il ricordo di Lilli anche attraverso la bellezza dell’arte, della scrittura e della buona musica, e Tropico – ha continuato – in questo momento rappresenta ciò che crediamo le sarebbe piaciuto ascoltare, e lo facciamo nel contesto del Teatro dei Ruderi, dove tutto è cominciato molti anni fa. Ringraziamo tutti coloro che hanno accolto il nostro invito – ha concluso Funaro – e sono venuti a sostenerci».

Spalti affollati per Tropico, e tutto lo spazio fronte palco occupato dai fan che senza pause hanno cantato e ballato sulle bellissime canzoni dell’ultimo album “Chiamami quando la magia finisce”, e “Non esiste amore a Napoli” del 2021.  Da “Dint o scuro” a “Ubriachi di vita” passando per “Piazza Garibaldi”,  Petrella ha emozionato con “Ammore pe na sera”.  Poi un altro tuffo al cuore con “M’arricord e te”, che riprende a distanza di quasi trent’anni il filo del racconto di “Nun te scurdà” degli Almamegretta – incidendo con il featuring di Raiz, la voce del gruppo – per raccontare come una storia può essere fatta propria, continuandola, immaginando un altro finale. Fino a chiudere, con l’acclamato bis, con “È importante avere una visione”, che è sì il titolo di un brano, ma soprattutto è la traccia simbolo su cui Petrella cammina verso i suoi obiettivi: in equilibrio, con tanti sogni come quello di riempire gli stadi,  e la realtà di un successo che è nato da poco, dal basso, e che richiederà ancora tanta fatica. Il concerto ha regalato una magia particolare perché  ha ricordato molto una festa tra amici, in cui ogni tanto Tropico si è fermato a parlare con il pubblico raccontando di sé. Così anche a luci spente, è sceso dal palco a chiacchierare con chi – ed erano proprio in tanti –  ha voluto attendere il momento.

Tutta la serata è stata un abbraccio, grande, caloroso per la Fondazione Lilli che racchiude in sé proprio questo spirito: unire le persone nel nome della musica, nella bellezza della solidarietà e, per dirla con le parole di Tropico, “Ubriachi di vita”.

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