Non si è mai visto tanto pubblico, attento e qualificato, alla presentazione di un libro. Gremitissimo il grande Auditorium della “Porta del Parco” di Sersale, per la presentazione di “Sogni infranti” di Serafino Schipani. Un evento gestito magistralmente, come di solito non si vede, tutto racchiuso in un’ora densa di cultura, umanità ed intime emozioni che solo Serafino Schipani sa dare. Grande sobrietà, niente interventi prolissi che di solito sono la rovina di molte iniziative pubbliche, tempi giusti, relazioni essenziali non diluite nel nulla e nell’aria fritta che spesso annoiano mortalmente l’uditorio.
Inizio puntualissimo, al cronometro, alle ore 18 come da programma. Il giornalista Luigi Stanizzi dà subito la parola al sindaco di Sersale, Carmine Capellupo, per il saluto istituzionale. Dalle parole del primo cittadino, immediatamente si avverte l’orgoglio di avere a Sersale uno scrittore, un poeta, un uomo di cultura, un maestro come Serafino Schipani. “L’amministrazione comunale – afferma fra l’altro il sindaco Carmine Capellupo nel suo incisivo intervento – sostiene e promuove personalità così importati per la nostra comunità, come Serafino Schipani”. Si va avanti con l’assessore alla cultura, Serafina Pettinato, che sottolinea l’impegno meritorio messo in campo per realizzare un evento così rilevate, che riscuote una così numerosa presenza di pubblico. All’assessore Serafina Pettinato naturalmente non mancano apprezzate parole di elogio sia verso l’uomo sia verso il poeta.
E giunge il momento della relazione di Giovanna Moscato, dirigente scolastico del Liceo scientifico “Rita Levi Montalcini”, scrittrice, giornalista, prefatrice del volume, che si tuffa senza preamboli nella critica letteraria contestualizzando la silloge nel panorama italiano. “Le poesie di Serafino Schipani, Seraschi – dice in estrema sintesi Moscato – sono emblematiche di alcuni temi: ‘Arietta 1967, è un affresco paesaggistico. ‘A Sersale’, più intimista per il senso del fluire del tempo, dicotomia passato/presente. ‘Fede’, in cui cerca Dio non nelle ricerche erudite ma nelle cose semplici in cui Dio si rivela agli umili. Infine ‘Un addio’, è il ricordo di un amore che il tempo sbiadisce”. Compito molto arduo e felicemente riuscito quello della relatrice Giovanna Moscato, che introduce e fa da controcanto critico alla voce di Luigi Stanizzi che declama alcune poesie, davanti a un uditorio in religioso silenzio, incantato, commosso, emozionato dai versi di Serafino Schipani. Tant’è vero che arriva fulminea seppure riservatissima la proposta dell’editore Marco Marchese: Arricchiamo il volume con la versione audiolibro?
Il microfono passa al fondatore delle Officine Editoriali da Cleto ed editore del volume Sogni infranti: “È una gioia vedere qui oltre duecento persone partecipare alla presentazione di questo bel libro del Poeta Schipani – dice chiaro e tondo Marco Marchese – non è scontato, se pensiamo che la Calabria è maglia nera in termini di libri acquistati, basti pensare che nel 2021, al netto delle attività curriculari, solo il 20% della popolazione ne ha acquistato uno, e una volta acquistato non è detto che lo abbia letto, spesso rimane come un soprammobile; il contraltare lo troviamo nella provincia autonoma di Bolzano (80%); sovrapponendo, quindi, tutti gli altri indicatori socio-economici, è sufficiente questo per comprendere quanto sia importante leggere e lo sviluppo della cultura, che porta direttamente anche allo sviluppo socio-economico. L’incontro di oggi mette pure in evidenza, oltre l’affetto per Schipani da parte di questa comunità, il dato che nel tempo, a Sersale, grazie al lavoro del terzo settore e delle istituzioni, si è ben sviluppato l’interesse per i libri e la cultura.”
Ci si avvia verso la chiusura, in bellezza, con “Occhi blu”, dall’omonima poesia di Serafino Schipani, cantata dal Dottore Emanuele Taverna accompagnato alla chitarra dall’Avvocato Antonello Sacco.
Della silloge Schipaniana, un’altra poesia risulta musicata con successo in precedenza dal cantautore Michele Stanizzi, mentre il maestro compositore Luigi Cimino ne ha tratto un pezzo per orchestra.
Infine, il momento clou, il congedo del poeta Serafino Schipani in arte Seraschi che ringrazia singolarmente tutti quelli che hanno contribuito alla perfetta riuscita dell’ iniziativa, dalle massime autorità ai collaboratori, fra cui… il Dott. Vincenzo Niutta per il supporto tecnico, Francesca Stanizzi per la bella e preziosa prefazione al libro, Francesco Stanizzi per l’originalità della copertina, l’editore Marco Marchese che ha creduto in questa opera e l’ ha voluta pubblicare senza oneri per l’autore, l’amico fraterno Mimì Buccafurri per il supporto informatico, e via di seguito. “Ma – incalza Serafino Schipani – un ringraziamento particolare devo e voglio rivolgerlo a tutti i presenti qui convenuti, alcuni anche da fuori, perché è grazie al pubblico che un libro prende corpo e vita. Senza lettori, infatti, qualsiasi libro è come un mare senz’acqua, è come un cielo senza stelle.
Durante la recitazione di Luigi Stanizzi dei miei versi – confessa il poeta Serafino Schipani – mi ha colpito l’assoluto silenzio che è indice di ascolto e di attenzione. E in questo silenzio, come assordante, mi è parso di sentire i vostri cuori palpitare all’unisono col mio. Grazie anche di questa emozione”.
Parte all’unisono un interminabile applauso liberatorio. Serafino Schipani si alza, lascia il tavolo dei relatori, con modestia – com’è nel suo stile – si porta davanti al pubblico, chiude gli occhi e china il capo poggiando la mano destra sul suo cuore, come per donarlo ai presenti, ai suoi lettori, ai suoi amati concittadini sersalesi, magari pensando a chi non c’è più. Nessun’altra parola, per lui parlano le sue poesie. Resta così, immobile, assorto, per qualche istante che sembra lungo, profondo. È l’apoteosi, un’ovazione di pubblico, tutti si alzano in piedi relatori compresi, emozione alle stelle. Gli applausi scroscianti raggiungono il culmine e sembra non debbano finire mai.
Il resto è routine, strette di mano, autografi, autentiche congratulazioni, saluti, abbracci, momenti di commozione, dediche fraterne, convenevoli, inviti, chiacchiere, baci affettuosi e sorrisi dopo qualche lacrima scappata tra un verso e l’altro. Foto di gruppo: a Serafino Schipani il sindaco Carmine Capellupo e l’assessore Serafina Pettinato consegnano una targa ricordo. Serafino Schipani accerchiato dal pubblico saluta e ringrazia tutti. Innumerevoli, ingestibili i messaggi di congratulazioni che arrivano.
Fra i presenti Don Alfonso Velona’, il presidente della Banca di Credito Cooperativo Centro Calabria Giuseppe Spagnuolo, l’alto esponente del Rotary Club Avvocato Pietro Pitari, il precedente sindaco di Sersale Avvocato Salvatore Torchia che nella sala consiliare fece affiggere un grande pannello con il capolavoro poetico di Serafino Schipani “A Sersale”, l’ex sindaco Buccafurri, l’avvocato Paolo Piccinini esperto di reati informatici, gli scrittori giornalisti Enzo Bubbo ed Emilio Grimaldi, semplici cittadini, famigliari, gli amici del bar Veneto, del Roxy bar.