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Promozione del territorio, accordo tra il Parco delle Serre ed Epli Calabria

Sostenibilità ambientale, cultura, promozione dei beni materiali e sensibilizzazione sulla ricca biodiversità sono argomenti interessanti che riguardano la crescita delle aree interne della Calabria. Il nuovo modo di fare Pro Loco sancito dal corso di Ente Pro Loco Italiane ha portato alla firma di un protocollo d’intesa tra il Comitato regionale Epli Calabria guidato da Giuseppina Ierace e il Parco regionale delle Serre rappresentato da Alfonso Grillo.
“Le Pro Loco Epli, ricadenti nell’area del Parco – ha dichiarato dalla presidente EPLI Calabria Giuseppina Ierace – saranno coinvolte in attività di ricerca e sviluppo per il territorio, nelle attività di promozione del patrimonio materiale ed immateriale. L’attività di concertazione tesa a sviluppare strategie, progettualità e azioni condivise con altri soggetti pubblici, mira a valorizzare il patrimonio storico, architettonico, monumentale e culturale che costituisce un’ enorme ricchezza indipendentemente dalla dimensione e luogo dove si trova il bene”.
“Le Pro Loco – ha affermato il commissario del Parco delle Serre Alfonso Grillo – sono alleate strategiche attraverso cui è possibile gestire e valorizzare il patrimonio pubblico. Essi possono essere in grado infatti di formulare proposte progettuali per un uso più efficace, efficiente, sostenibile e, soprattutto, finalizzato a promuovere inclusione e coesione sociale, che ricomprendono, in taluni casi, anche l’inserimento socio-lavorativo di persone fragili.
In questa direzione è stato siglato con l’Ente Epli Calabria un protocollo d’intesa le cui finalità ben si sposano con quelle dell’ente Parco regionale delle Serre, valorizzare il patrimonio pubblico in larga parte spesso in stato di precarietà o di abbandono, non sempre dovuto a questioni finanziarie o economiche, ma spesso alla mancanza di strategia o progetti credibili e di pubblica utilità, e renderlo fruibile i un momento in cui l’area vasta delle Serre si appresta a pianificare il turismo sostenibile.
Progetti, proposte e interventi – ha concluso – che possono essere elaborati e gestiti dagli enti del Terzo settore, anche in forma aggregata, senza ricorrere a ingenti sforzi finanziari”.
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