Venerdì 22 dicembre, ore 18, alla Galleria d’arte indipendente autogestita – Gaia, in via Galeazzo di Tarsia 22 nel centro storico di Cosenza, verrà inaugurata “Diapason – Vibrazioni che celebrano la musica”.
Diapason vuole essere punto d’intersezione, nota in comune, armonico accordo. Vuole essere la vibrazione che celebra la musica, che festeggia il quarto anno di vita del Collettivo Gaia, che incanta e richiama cittadine e cittadini. Diapason è la divaricazione che accoglie, che fa risuonare tutto ciò che ha intorno, è generatore di frequenze e frequentazioni, di incontri e sodalizi. Gli antichi greci lo definivano come «ciò che attraversa tutte le corde», percorrendo le note in lungo e largo, basso e alto, fino a giungere alle massime estensioni, al culmine della voce, del suono, dell’entusiasmo. Diapason è l’incipit del movimento, l’inizio della composizione, il la che scuote cantanti e strumenti, un suono che produce 440 vibrazioni al secondo. E ritorna, il numero 4, il numero che testimonia gli anni di fatica e attenzione di un collettivo nei confronti della città, di quella vecchia, in particolare.
Un’esposizione collettiva, un ritrovo di fotograf*, pittrici e pittori, artist* dell’audiovisivo, artigian* del suono, illustratrici e illustratori, appassionat* e collezionist*, un momento di incontro e scambio che avrà, nella bellezza e intensità della musica e del suono, il suo fuoco centrale. E, allora, alle pennellate che mimeranno il tono dei suoni si affiancheranno le fotografie di live nazionali e internazionali, alle illustrazioni creative si accosteranno le sperimentazioni audiovisive, alle parole memorabili che hanno raccontato la musica si accompagneranno esposizioni di pezzi storici.
Alle 20, proprio all’interno del nuovo allestimento Diapason, si terrà la performance “Ascoltare i colori, vedere i suoni” con Ilaria Montenegro e Dario Della Rossa.
Si tratta di un accordo totale tra suono e colore, una pacificazione necessaria tra l’udito e la vista. La forza descrittiva della musica che attraverso il colore, il gesto e la forma dell’espressione pittorica diventa impressione sonora, composizione astratta, partitura sinestetica. I colori si traducono in termini musicali e il suono prende colore, la musica diviene materia da dipingere e il suono dirige schizzi, punti e linee. Il risultato finale è una vera e propria partitura informale su tela da poter suonare, ascoltare e guardare, immergendosi in masse di musica e accordi di colore.