Lo stato di emergenza e criticità in cui versa la sanità locale vibonese continua a preoccuparci fortemente. Nonostante i tanti sforzi annunciati, i proclami, i cambi repentini di gestione e organizzazione, nessuna delle criticità esistenti sono state ancora risolte definitivamente. Anzi, di nuove si presentano di volta in volta, negando tutele alle lavoratrici ed i lavoratori della sanità vibonese, e dall’altra, ancor più drammaticamente, negando risposte ai cittadini in termini di diritto alla salute, alle cure ed alla prevenzione. L’ennesimo caso è l’interruzione del servizio di screening oncologico per i tumori al seno, avviato dall’Asp di Vibo Valentia solo poche settimane fa dopo ben un anno di stop. Come Cgil Area Vasta e come Spi Cgil Area Vasta, riteniamo questo un ennesimo, vergognoso, duro colpo al diritto alla salute, ed in particolare al diritto alla salute femminile. Una sospensione del servizio di screening mammografico che si traduce nella rinuncia al controllo ed alla prevenzione, e che le donne vibonesi sono state messe nelle condizioni di non poter salvaguardare la propria salute. A questo punto non si può far altro che constatare che persiste una gestione disastrosa della sanità pubblica vibonese, che non ha più alcun interesse a salvaguardare il principio di una sanità pubblica e universale. Chiediamo pertanto che i vertici dell’Asp vibonese si attivino per ripristinare immediatamente il servizio di screening oncologico”. Lo affermano in una nota la Cgil Area Vasta e la Spi Cgil Area Vasta.
Stop screening oncologico a Vibo. Cgil e Spi Area Vasta: “Dall’Asp duro colpo al diritto alla salute femminile”
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