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Reggio al bivio. Mimmo Praticò: “La valenza dello sport. Stop furbetti e bassa politica”

praticomimmodi Paolo Ficara – Super partes. Mimmo Praticò ha offerto il proprio contributo ad entrambi i poli della politica, essendo stato assessore allo sport per il comune di Reggio sia con la destra che con la sinistra. Ma sempre da esterno, e mai da militante di questo o quel partito. L’attuale presidente del Coni regionale è sempre attento alle vicende relative alla propria città, e coglie l’occasione per fare il punto sulle attuali carenze che si registrano attorno al vasto mondo dell’attività sportiva. Problematiche che stanno diventando ataviche, come la chiusura di grosse strutture, rischiano di essere sottovalutate e finire nel dimenticatoio. In tal senso, il presidente Praticò stimola non soltanto quella che sarà la prossima classe governativa reggina, in attesa del verdetto delle urne, ma allarga il discorso alla città intera.

Presidente, che valore ha la sport per la comunità reggina?

Da sempre, lo sport ha avuto un valore altissimo per Reggio Calabria. Negli ultimi tempi stiamo assistendo a defaillance di alcune società sportive, che per svariati motivi non riescono ad andare avanti. Questo è un peccato, perché lo sport ha una grande valenza sotto tutti gli aspetti, specie quello educativo. La mancanza di contributi da parte degli enti, determina la diminuzione delle società.

Cosa è necessario fare per aiutare le piccole società?

Servirebbe un lavoro importante. Valutando i progetti sportivi di tutte le società, ed i loro obiettivi, si potrebbe pensare, attraverso una commissione mista tra Coni ed istituzioni, si potrebbe tracciare una scala di meritocrazia. Sarebbe un passo avanti, per garantire a chi lavora meglio degli altri, un minimo di sostentamento. È solo un esempio, ma bisognerebbe ragionarci.

PalaCalafiore, Parco Caserta. E mettiamoci dentro anche il campo da baseball, nonché il campo Coni che ha attraversato delle vicissitudini. Quali soluzioni bisogna adottare per queste strutture, e chi è preposto a farlo?

Ci dovremmo svegliare un po’ tutti. Il popolo reggino, davanti a determinate situazioni sia nello sport che in altri settori, è dormiente. Accettiamo tutto passivamente. Il fatto che il campo Coni sia rimasto chiuso per tre mesi, quando sappiamo tutti che da anni non è a norma. Il Parco Caserta che viene chiuso, e non c’è la possibilità di darlo in gestione. Nonostante il Coni avesse trovato delle soluzioni, con la Federazione Nuoto. Lo sport non può vivere di queste cose. Capisco il business, ma non possiamo pensare che gli impianti sportivi vengano aggrediti solo da persone che hanno interesse ad accaparrarseli. Devono essere le istituzioni a gestirli. Capisco che strutture come il PalaCalafiore, sia di un’importanza vitale. Ma non si può credere che un impianto debba produrre per forza degli utili, per pagare le spese. Sono idee su cui si può ragionare attorno. Consegnare gli impianti alle società sportive ed alle federazioni, sarebbe un passo avanti. Altrimenti si pensa soltanto al business.

Altra lamentela cronica del reggino: la povertà di spazi adibiti per attività sportiva. Poi però viene realizzata la pista ciclabile e si trovano mille difetti, anche se alcuni sono oggettivi.

Qualche anno fa, in concomitanza con l’apertura della Scuola per lo Sport a Gallina, proposi l’apertura di cinque o sei strutture all’amministrazione comunale, per svolgere solo attività sportiva e non agonistica. Solo attività di base, per attirare i ragazzi e farli allenare. Sarebbe stato un aiuto per le piccole società. Il Coni non deve fare da paladino, ma garantisce correttezza e lealtà nelle scelte.

Reggina e Viola rappresentano ancora il traino della Reggio sportiva?

La Viola è in grande ripresa, sono felice per i risultati che sta ottenendo con la politica dei piccoli passi. In maniera lungimirante, sta costruendo qualcosa per il futuro. La Reggina sta agendo al contrario. Non ha investito nel futuro, non ha saputo gestire il momento di difficoltà, e vive alla giornata. I risultati non sono eccezionali, si è faticato ad ottenere l’iscrizione ed alla penalizzazione appena maturata, non so se se ne aggiungerà una ulteriore. Azionariato popolare? Si potrebbe anche fare in un certo modo, ma credo che la gente debba avere fiducia e credere in quel che fa una società. Non mi sembra che la Reggina stia proponendo un progetto tale, da convincere la gente ad investire 50 euro. Ci vorrebbe un grande coinvolgimento della tifoseria, ma parliamo pur sempre di una città in crisi, in cui i soldi servono principalmente per trovare qualcosa da mangiare.

Reggio al bivio. Quale direzione prendere?

Sembra strana la presenza di tantissimi candidati. Non capisco, dato che non vivo la politica, cosa significhi. È una città senza soldi e con tanti debiti. Ritengo che il sindaco, la giunta ed i consiglieri che saranno eletti, dovranno incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per chiedere soldi e spenderli per cose serie. Non impelagarsi in mille rivoli, senza concludere nulla. Manca la depurazione dell’acqua? Bisogna trovare i soldi e rimediare il prima possibile, con coscienza. Senza pensare ai furbetti, da far sedere al tavolo dei lavori solo per portare acqua al proprio mulino. Se continueremo a fare la bassa politica, quella delle chiacchiere, una ripresa è difficile. Ma mi auguro di sbagliarmi.

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