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Reggina, la lunga settimana dell’esordio in campionato: le aspettative degli amaranto in una B mai così dura

di Paolo Ficara – Merito ed entusiasmo. Sentimenti positivi accompagnano la Reggina verso l’esordio nella Serie B 2022/23, che per gli amaranto avverrà domenica 14 agosto in notturna a Ferrara. La positiva prestazione in Coppa Italia servirà probabilmente a convincere qualche indeciso circa la sottoscrizione dell’abbonamento, essendo fin qui l’unica cartina tornasole di una estate vissuta senza un contatto diretto col tifoso. Che potesse essere rappresentato da un’amichevole a Reggio (impossibile nell’attuale “Granillo”, si sta lavorando per risolvere i problemi) o da una presentazione della squadra in piazza.

Pippo Inzaghi sa che la bella figura fatta al cospetto della Sampdoria, da un lato deve imprimere certezze e dall’altro non deve creare illusioni. Un po’ tutte le formazioni di B hanno ben figurato in questo weekend di Coppa, alcune espugnando i campi di formazioni di categoria superiore. Mostrando già confidenza con la porta avversaria. Due sono le cose: o le varie Lecce, Empoli, Salernitana e Verona hanno preferito uscire il prima possibile da una competizione che difficilmente avrebbero conquistato, oppure la prossima Serie B si preannuncia tostissima.

Il fatto che le vittorie di Cittadella (a Lecce) e Spal (ad Empoli) siano giunte ai supplementari, fanno propendere per la seconda ipotesi.

Senza esporci in giudizi troppo affrettati sui destini della Reggina nel prossimo campionato, i dati di fatto sono principalmente due. Il nuovo corso societario capitanato dal patron Felice Saladini ha il merito di aver messo mano al portafoglio, dopo le prime settimane in cui l’immobilismo destava preoccupazione, prendendo un allenatore di grido e garantendo rinforzi di spessore in ogni reparto. I prossimi saranno Gianluca Di Chiara e Luca Valzania, operazioni già delineate: si attende la cessione (o la risoluzione contrattuale) per Adriano Montalto e forse anche Mario Situm per procedere con il nero su bianco.

Il secondo fattore è determinato dagli avversari. E rappresenta anche il fattore principale che poteva e doveva scatenare la giusta preoccupazione ad inizio luglio. Se i bookmakers danno la Reggina più vicina alla zona retrocessione che a quella playoff, per usare un eufemismo, è perché gli amaranto sono reduci da un quattordicesimo posto. Le squadre arrivate davanti si sono a loro volta rinforzate. Tra le neopromosse, c’è il Bari che ha dato quattro sberle al Verona a domicilio. Ed il Modena ha ingaggiato gente di spessore specie in attacco, potendo già contare su un allenatore mago delle promozioni come Attilio Tesser.

La Reggina di oggi è una squadra forte. Il mister dovrà individuare un finalizzatore principe tra Menez, Santander e Gori: tutti potenzialmente da doppia cifra, tutti però con incognite legate alla condizione fisica sulle 38 partite. Per quanto riguarda l’assortimento di mezzepunte e centrocampisti, forse la Reggina non ha mai avuto così tanta qualità unita a forza fisica in Serie B. Occhio al reparto arretrato, che in un colpo solo ha perso Turati, Amione e Stavropoulos.

In breve: i tifosi fanno bene ad entusiasmarsi, la squadra non è di certo da retrovie. Per essere competitivi ai livelli più alti, ci sarà da recuperare parecchio terreno.

La truppa agli ordini di Inzaghi si ritrova alle 18 al Sant’Agata, dopo due giorni liberi. Il tecnico conta di avere a disposizione Michele Camporese contro la Spal: per il difensore solo un indurimento accusato nel riscaldamento di Sampdoria-Reggina, non ha giocato per precauzione. La gara messa di sera, in una domenica che è anche la vigilia di Ferragosto, probabilmente non favorirà l’afflusso allo stadio in massa da parte dei tifosi ferraresi. Siamo convinti che circa un migliaio di cuori amaranto andrà a sfidare il caldo torrido dell’Emilia-Romagna.

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