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Reggina col freno a mano per (quasi) tutto il match: solo 0-0 a Vibo

di Paolo Ficara – Quando una squadra favorita dal pronostico ma disorganizzata, affronta un avversario inferiore ma che non butta mai via il pallone, il pareggio è il risultato meno probabile. Ma al “Razza” finisce 0-0 tra una Vibonese sulla difensiva ma ben cosciente dei propri compiti, ed una Reggina che ha regalato almeno un tempo sul piano del ritmo. Sfoderando, per certi versi, una prestazione inferiore persino a quella offerta a Favara.

LE SCELTE – Lagonigro tra i pali nonostante l’infortunio di domenica scorsa. Gatto confermato come terzino sinistro, nel 4-3-3 di Trocini. Dove la sorpresa è in attacco: Grillo titolare a sinistra, Di Grazia trasloca sul lato opposto, Ragusa inizialmente in panchina. Manovra lenta, troppi tocchi, compagni distanti l’uno dall’altro, terzini indotti a portare palla dal 5-3-2 varato dal tecnico Esposito.

DIRETTORE SCIUPONE – La palla lunga per la testa di Ferraro è l’extrema ratio per la Reggina, nel primo tempo. Un suo tentativo aereo spalle alla porta, per poco non beffa Ferilli uscito a vuoto. L’occasione migliore arriva in una delle pochissime circostanze nelle quali il singolo giocatore effettua due tocchi: Porcino scocca un cross perfetto da sotto la trequarti, Barillà deve solo indirizzare in porta ma manda a lato.

SOSTITUZIONE ILLOGICA – Una punizione orchestrata male dalla Vibonese, consente a Ferraro di tentare il contropiede. Le leve sono lunghe, l’ex Sambiase si vede costretto a concludere da fuori con il classico tiro dello 0-0. Dentro Montalto e Ragusa per Barillà e Di Grazia. I subentrati costruiscono il pallone utile per sbloccare il match, ma l’ex Messina manda a lato il pallone offertogli dal tagliagole. Dopo essere dunque passato al 4-2-4, Trocini si rimangia tutto all’84’ nonostante il risultato sia ancora ad occhiali: fuori Ferraro, dentro la mezzala Correnti. Mah. Boh.

GELBISON DECISIVA PER TROCINI – Finisce dunque 0-0, in casa di una Vibonese che comunque l’occasioncina per punire gli amaranto, nella ripresa, ce l’ha avuta. La Reggina fatica a servire le ali, fatica ad arrivare al cross, fatica a creare occasioni. Fatica. Tanto. Troppo. Sempre. La sensazione è che il calendario, con il turno infrasettimanale di mercoledì 24 settembre, salvi nell’immediato la panchina di Bruno Trocini, prima vera zavorra di questa squadra. Lagonigro, riproposto quasi dovesse giocare per contratto, si è infortunato di nuovo e all’intervallo ha lasciato il posto a Boschi. Il 2007 Gatto, fermo restando che è troppo presto per farselo piacere o non piacere in un ruolo non suo, speriamo non abbia mai un raffreddore. Tre partite, una vittoria: o mercoledì si batte la Gelbison al “Granillo”, oppure Trocini diventerà come Fracchia davanti al commissario Auricchio. Resta da capire, in questa dirigenza, chi dei vari soggetti buffi possa – o debba – interpretare Auricchio.

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