Campione sul campo e campione di sincerità. Domenico Giacomarro si è concesso ai microfoni di Reggina Talk, all’indomani della vittoria degli amaranto sul campo del Licata di cui è stato calciatore bandiera. Dopo una digressione sul passato, con un commento su Aldo Cerantola suo allenatore in Sicilia prima di arrivare sulla sponda calabrese dello Stretto, il discorso si è incentrato sull’attualità.
Il tecnico più volte promosso con varie squadre dalla D alla C, ha ammesso i contatti estivi con la Reggina: “Sì, ne avevo parlato con Bonanno. Ma niente di che. Reggio è una piazza ambita da tutti, non merita la situazione creatasi. L’anno scorso si è trovata il Trapani davanti, quest’anno hanno sbagliato qualcosa all’inizio. Quando perdi gli scontri diretti, fai fatica. Contro il Siracusa, essendo passati in vantaggio, non si doveva assolutamente perdere. Cosa mi era stato prospettato da Bonanno? A Reggio non puoi fare la squadra con giocatori limitati”.
“La piazza esige qualità ed ardore – ha proseguito Giacomarro a Reggina Talk – In Interregionale vince una sola, serve una squadra di spessore che chiuda il campionato già all’andata. Ho vinto sempre col portiere under. La base è posizionare gli under. Poi si vince con gli attaccanti forti. Ne servono quattro di categoria, gente che ha già vinto dei campionati. Nei momenti di difficoltà, si devono ricompattare tutti. I giocatori devono sapere che maglia portano addosso, serve gente che non perde mai la testa”.
Poi mister Domenico Giacomarro getta uno sguardo al futuro: “Se serve la punta di peso? Ho visto la Reggina a Scafati, non mi hanno fatto una grande impressione. Rispetto alla Scafatese era più organizzata, ma le partite vanno chiuse. Quando spendi qualcosa in più sugli attaccanti, poi lo recuperi sul contorno. A dicembre trovi pecore zoppe. Per la prossima stagione terrei Barillà e Ragusa, la difesa va migliorata. Mi piace giocare con due punte vicine. Se mi dovessero richiamare? Mi piacciono i posti di mare”.
p.f.