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Reggina: o si rinforza la squadra, oppure è meglio cedere la società

di Paolo Ficara – Sette gare disputate al “Granillo”. Tre vittorie. Tre pareggi. Ed una sconfitta. Il cammino della Reggina tra le mura amiche, ricalcando l’andamento della passata stagione, certifica il livello dell’organico. E ad una settimana dalla riapertura delle liste per i dilettanti, una volta per tutte, è bene prenderne atto ed agire di conseguenza.

L’opinione pubblica cittadina, non a maggioranza ma come pensiero sufficientemente diffuso, si era illusa che la rosa fosse competitiva per vincere la Serie D dopo i tre rinforzi settembrini. Annunciati a campagna abbonamenti riaperta. Curiale, Dall’Oglio ed Urso, ufficializzati in contemporanea.

Curiale ha segnato nell’unica gara in cui gli è stata concessa fiducia come titolare, aprendo le danze ad Enna. Null’altro di particolare da segnalare, se si pensa che anche in Coppa Italia – doppietta alla Gelbison – ha giocato dal primo minuto solo in virtù dell’infortunio di Renelus nel riscaldamento. Rosseti gli è stato anteposto ieri, nel subentrare a Barranco. Dall’Oglio ha portato tre punti contro il Licata, grazie ad una punizione deviata: dopodiché, è scomparso. Urso, come sopra, ha deciso una partita – importantissima, a Vibo – e quando siamo agli sgoccioli di novembre, appare sempre in debito di condizione.

Quindi, portando nella loro reale dimensione quei rinforzi che hanno rinforzato ben poco, rimane quell’organico che un po’ tutti avevano pesato come leggero fino a fine agosto. E di differenze, rispetto alla stagione precedente, non ce ne sono tantissime. Martinez, Adejo, Girasole, Cham, Barillà, Salandria (che con Trocini aveva poco spazio), Porcino e Perri rappresentano ben otto undicesimi di quella formazione arrivata a 29 punti dal Trapani. Nove, se aggiungessimo Provazza o Renelus.

Vesprini e Giuliodori probabilmente hanno un piede migliore, ma meno centimetri, rispetto a Martiner e Dervishi. Forciniti è indubbiamente un tassello under utilissimo, anzi, ne servirebbero altri due come lui nei restanti reparti. A Vibo non era a disposizione causa squalifica, e Trocini si è affidato a quel Salandria che lui stesso relegava in panchina l’anno scorso. Aveva a disposizione Ba, ma forse con qualche mal di pancia. Nonché Laaribi. I quali sono andati poi in campo, causa disgrazie altrui. In attacco, Ragusa e Barranco rappresentano sicuramente un passo avanti rispetto a Marras e Bolzicco. Ci mancherebbe pure. Ma evidentemente, non un balzo tale da annullare il gap della passata stagione.

Questo è l’organico della Reggina. Inutile accusare i calciatori di volubilità. Anche perché, questi calciatori non li ha mica portati la cicogna.

Così come l’allenatore.

Una società che è a Reggio da un anno e mezzo, nel momento in cui si trova ad interrompere il rapporto col secondo allenatore della propria era, poteva e doveva dimostrare più fantasia. E a chiunque rivolgersi, tranne che a chi aveva toppato di brutto nella stagione precedente. A meno che nella rubrica di Ballarino, alla voce “Allenatore”, ci fossero solo i numeri di Spalletti e Trocini oltre a quello di Pergolizzi. Rimane la sensazione di essersi “consegnati” alla squadra.

Un allenatore, Trocini, il quale ancora non ha capito che Perri non può sfiancarsi ad inseguire il terzino sulla fascia. E’ come chiedere ad un elicottero di procedere rasoterra sull’asfalto, e magari di fermarsi pure davanti al semaforo rosso. Perri, caro ragazzo, dato che due allenatori su due ti piazzano fuori ruolo: ti autorizziamo ad alzare la voce, e a spiegare che sei un trequartista. Lo stesso dicasi per Provazza. Chi vi ha visti crescere, si è stancato di vedervi fuori posizione. Ed è impossibile che non si siano seccati soprattutto i diretti interessati.

Riprendere l’allenatore del quarto posto, ed affidarsi ad un direttore generale che fa solo quarti posti in D, al momento sta producendo un quarto posto. Un’equazione logica. Così come logica avrebbe imposto, in presenza di soli tre centrocampisti disponibili, di non schierarli tutti dall’inizio contro il Pompei.

Il campionato è difficilmente rimediabile, per l’obiettivo promozione. Compromesso dal rendimento interno, dalle sconfitte negli scontri diretti contro avversari che hanno speso oggettivamente di più, e dalla riproposizione di gente inadeguata nei ruoli di dg ed allenatore. O si va a rinforzare subito la squadra con un centravanti di peso, una mezzapunta mancina ed un centrale che si abbini meglio a Girasole; oppure sarebbe meglio cedere la società a chiunque sia in grado di fare meglio. Ove sia oggettivamente complicato trovare un’altra società non in grado, per la stagione in corso o per la prossima, di battere l’Acireale o il Pompei in casa.

Più si va avanti in queste condizioni, più ci si fa del male. La Serie D non è una categoria in cui ti puoi permettere il lusso di programmare o di giocare al risparmio. Bisogna vincere, bisogna arrivare primi senza se e senza ma. E se già è difficile vincere spendendo, è da improvvidi pensare di spendere poco; di spendere meno degli altri; o di non spendere affatto.

Un’ultima nota, sulla quale soprassediamo da settimane. Al “Granillo”, dal 1999 in poi, si sono presentati i migliori telecronisti di Sky; inviati di punta di 90° Minuto; prime firme di Corriere e Gazzetta dello Sport. Nessuno di questi si è mai sognato di portarsi la fidanzata o la moglie, in tribuna stampa. Certe cose non sono questione di categoria, specie quando si eccede nella pignoleria dei paletti.

Ai lettori lasciamo indovinare quale sia il capoluogo di provincia in cui, ad un cameraman, viene consentito di farsi accompagnare dalla consorte sia in tribuna stampa che in sala stampa. Il caso vuole che si tratti degli stessi starnazzatori da tastiera in servizio permanente, pronti a ricoprire di ogni epiteto e di qualsiasi diffamatoria invenzione chiunque disturbi il padroncino che gli consente l’accesso. Se questa è la ricompensa…

Stasera Reggina Talk con Alfredo Auspici, Massimo Mariotto ed uno o più interventi di operatori di calciomercato. Vorremmo vederci chiaro anche sulla questione Rajkovic, una rescissione dalle dinamiche poco chiare quella del serbo. Start alle 19:00 sulla pagina facebook del Dispaccio.

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