di Paolo Ficara – Tutti perdenti, tutti contenti. Un tifoso della Reggina ci ha inviato una mail, allo scopo di raccontarci un incubo particolarmente angoscioso. Cardona veniva premiato per la legalità; la Reggina era in Serie D, nemmeno come favorita; Praticò occupava un ruolo apicale in organigramma; Rizzo e Dall’Oglio tornavano ad indossare la maglia amaranto, dopo i comportamenti tutt’altro che onorevoli della stagione 2014/15.
E adesso dobbiamo escogitare un modo per spiegare a questo tifoso, che Rizzo al momento non è tornato. Ma è svincolato, non si sa mai.
Tutto il resto dell’attività onirica, corrisponde a realtà. Jacopo Dall’Oglio ha rescisso con l’Avellino in C, e si è accasato proprio alla Reggina in D. L’oggi 32enne può essere considerato un discreto giocatore di C, che può diventare ottimo in D. Ma in mezzo alle altre 59 compagini di Lega Pro ed alle complessive 168 della massima serie dilettantistica, doveva proprio tornare a Reggio? Nel peggiore incubo, per l’appunto.
Il vero incubo è che venga vissuto tutto come normalità. C’è stato un tempo in cui, come piazza, c’eravamo assuefatti alle salvezze in Serie A. Come se ambissimo a qualcosa di meglio, a prescindere se fosse realizzabile o meno. Oggi, guai a chi prova svegliare Reggio Calabria ed i suoi abitanti. Immersi nella più profonda delle fasi rem. Dove la mediocrità è diventata regola. Dove chi combatte la mediocrità viene additato come disturbatore con probabili secondi fini. E dove ormai manca solo che ritorni Saladini, e magari sarebbe accettato e perdonato persino lui.
La Reggina sta scivolando sempre di più come affare privato, prigioniera degli interessi di piccolo cabotaggio di una minuscola cerchia di persone. Ed è sempre più evidente, ogni giorno che passa. Chi voleva/poteva/doveva investire, ha fiutato l’atmosfera. Oggi la Reggina, intesa come sentimento, paradossalmente appartiene molto di più a chi non la frequenta.
La lettera pubblicata dal presidente Minniti qualche giorno addietro, invece, non può appartenere nemmeno al peggiore degli incubi. Lì si va molto oltre. Un massimo dirigente che scrive testualmente: “valuteremo se sia il caso di continuare a destinare importanti risorse sulla Reggina”, ha superato in un solo rigo il livello di avanspettacolo sciorinato dal suo socio in undici lunghi mesi. Un’assenza, quella di Ballarino sia contro la Vibonese che alla presentazione della squadra, che dovrebbe iniziare a fare rumore. In una piazza normale.
Al tifoso vittima dell’incubo realistico, non ci resta che suggerire la visione di un recente film italiano. Si intitola “Un mondo a parte”. La storia non ha nulla a che vedere con le vicende di casa nostra, ma i messaggi che lancia ci riguardano eccome. Virginia Raffaele, protagonista della pellicola assieme ad Antonio Albanese, recita così in un breve monologo: “Abituarsi al peggio è la cosa più brutta che possa capitare ad un essere umano”.
Noi sostituiamo “brutta” con “triste”. La Reggina esordirà in Serie D domenica 8 settembre, in casa dell’Igea Virtus. Reggina Talk riprenderà, dopo un anno sabbatico, ogni lunedì alle 19:00 a partire dal 16 settembre, sulla pagina facebook del Dispaccio. Con successivo podcast su Spotify. Sarà il nostro piccolo modo per provare ad uscire dalla fase rem.