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Ma state creando la Reggina o la San Massimese?

di Paolo Ficara – Svelati gli altarini. Quando Nicola Amoruso non ha presentato alcuna manifestazione d’interesse, per ripartire dalla Serie D con il calcio a Reggio – scappando a gambe levate – nessuno si è chiesto il perché, dopo un primo approccio con il territorio. Un territorio che spesso, dopo l’epoca di Maurizio Poli e Simone Giacchetta, ha scelto male le proprie bandiere.

Il nome di Massimo Taibi è stato accostato se non a tutti, almeno a diversi dei gruppi o singoli imprenditori interessatisi alla Reggina. Quelli a cui non è stato accostato, hanno battuto in ritirata. Sono rimasti ufficialmente in due. Del primo manifestante, ossia l’università La Fenice, non si hanno grossi ragguagli circa i soci ma iniziano a circolare i primi nomi per le cariche dirigenziali. Anche se da ieri sera, chissà perché, viene ventilata l’ipotesi che ci possa essere proprio Taibi. Da persone a lui innegabilmente vicine, basti vedere le foto dell’ultima manifestazione allo stadio Granillo dopo la sentenza del Tar.

Il secondo arrivato, ossia l’UniCusano, nega per bocca del proprietario Stefano Bandecchi l’idea di garantire una continuità con la precedente gestione. E ha avanzato una proposta per il 50%. In società, tra gli altri, con la società My Energy di San Donato Milanese: anche per la loro quota, desiderano un taglio netto col passato. Almeno uno dei due tra UniCusano e My Energy, con Taibi non ci ha nemmeno parlato di persona.

Eppure tutte le cronache giornalistiche, anche a livello nazionale, lo davano per sicuro presente in organigramma. A prescindere da chi avrebbe rilevato la maggioranza, tra Bandecchi e la società del CEO Simone Foti.

Ne scaturiscono una serie di interrogativi. Premettendo che Taibi ha tutto il diritto di questo mondo di cercarsi lavoro, non augurando la disoccupazione né a lui né a nessun altro.

  1. Se non è stato Taibi a parlare direttamente con almeno alcuni dei soggetti interessati a ripartire dalla D con una nuova Reggina, chi gli sta facendo da procuratore?
  2. Un imprenditore avrà il sacrosanto diritto di portarsi il management che ritiene opportuno? Specie nel caso di Bandecchi, laddove la sua Ternana ha sempre sostenuto tutti i costi federali a differenza di una Reggina penalizzata per due stagioni ed infine non iscritta.
  3. Pensate che siamo così stupidi da non aver capito che tra i nostri politici da paesello, c’è chi sta provando a svendere la città per 400 voti? Dopo settimane in cui vi uscivano gli occhi a cuoricino, ogni volta che eravate in trasmissione con il vostro eroe?

Di conseguenza, anche se appare scontato, ci preme rammentare che lo stadio è composto dai seguenti settori in ordine di capienza: gradinata, tribuna, curva sud e curva nord. Se volete creare una squadra che accontenti solo uno – o mezzo – di questi settori, oltre ad una tribuna stampa che sarebbe gremita, create la San Massimese e non se ne parla più. Per tutto il resto dello stadio, a questo punto, chiedete l’iscrizione di una seconda squadra sempre in D. Così lo facciamo arrivare a numero pari, il girone I.

Poi tra qualche mese, dopo l’inevitabile fallimento della Reggina 1914, si andrà all’asta presso la curatela fallimentare per nome e marchio. E lì vedremo quanto vale il cuore del presunto eroe. Noi ci siamo già esposti. Sarebbe come se la Juventus fosse ripartita da Roberto Bettega, dopo la retrocessione d’ufficio in B causa Calciopoli. E Bettega qualche giocatore lo ha azzeccato, per usare un eufemismo.

Ora vediamo chi agirà secondo coscienza e chi per tornaconto elettorale. Anche perché le riunioni sono terminate. E ci risulta che La Fenice abbia fornito i riscontri migliori, per la commissione preposta. Però dovranno essere i riscontri migliori per l’intera tifoseria, non solo per una parte.

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