“Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza” - Benjamin Franklin
HomeCalabriaReggio CalabriaFesticini (Istituto Nazionale Azzurro): "Rinominare l’aeroporto di Reggio Calabria a San Paolo,...

Festicini (Istituto Nazionale Azzurro): “Rinominare l’aeroporto di Reggio Calabria a San Paolo, custodendo la memoria di Tito Minniti”

Una città che guarda al mare e porta nella propria identità il segno profondo della fede. È in questa prospettiva che Lorenzo Festicini, presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro, lancia una proposta destinata ad aprire un dibattito pubblico: intitolare l’aeroporto di Reggio Calabria a San Paolo, mantenendo al tempo stesso viva e qualificata la memoria di Tito Minniti, l’aviatore reggino caduto in Etiopia nel 1936, attuale intitolazione dello scalo. «La memoria civile e la tradizione religiosa non sono antagoniste – afferma Festicini – ma fili intrecciati della storia della nostra città. Intitolare l’aeroporto a San Paolo non significa cancellare, bensì illuminare. Non sostituire una memoria con un’altra, ma offrire a Reggio un simbolo capace di parlare al mondo». Festicini richiama un passaggio essenziale degli Atti degli Apostoli“giungemmo a Reggio” (At 28,13). «Non è una citazione devozionale – sottolinea – ma un frammento di storia. La rotta di San Paolo attraversa il Mediterraneo e tocca Reggio, consegnando alla città un’identità che precede il presente. Dedicare l’aeroporto a lui significa offrire ai viaggiatori un segno universale, un ponte tra popoli e culture». Il presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro chiarisce che la memoria di Minniti rimane «patrimonio morale della città e della nazione». La sua proposta prevede infatti che all’interno dello scalo venga istituita la “Sala Imbarchi Tito Minniti”, accompagnata da un punto permanente della memoria: un allestimento multimediale con documenti, foto, testimonianze e materiali didattici dedicati alla figura dell’aviatore e al contesto storico in cui operò. «Non una teca sterile – spiega Festicini – ma un luogo vivo, capace di raccontare la storia ai giovani, alle scuole e ai viaggiatori». Reggio Calabria, ricorda Festicini, è «città di processioni, arte sacra, cammini religiosi», una realtà che nel linguaggio della fede riconosce un elemento identitario non divisivo, ma condiviso. «In un tempo in cui i territori competono anche attraverso il racconto di sé – afferma – l’intitolazione a San Paolo rappresenta un marchio narrativo forte e coerente, capace di dialogare con il turismo religioso e con gli itinerari biblici del Mediterraneo. Non inventiamo nulla: facciamo emergere ciò che già siamo». Festicini ricorda che un cambiamento di questo tipo richiede un percorso istituzionale complesso: il coinvolgimento di Comune, Città Metropolitana, Regione, società di gestione, ENAC, mondo culturale, associazioni d’arma ed ecclesiali. «È giusto che sia così – osserva – perché le intitolazioni sono gesti educativi, non meri atti amministrativi. Parlano al mondo in nome della comunità. E una comunità adulta sa custodire insieme la memoria dei caduti e la testimonianza dei santi»

Articoli Correlati