Di fronte ad una narrazione romanzata di Reggio Calabria, che troppo spesso ignora opportunità mancate e promesse disattese, il consigliere comunale e delegato cittadino di Noi Moderati, Saverio Anghelone, lancia un appello alla concretezza e alla responsabilità, guardando con ottimismo ma anche con fermezza alle sfide che attendono Reggio Calabria.
“È innegabile – afferma Anghelone – che la nostra città, con le sue immense potenzialità e la sua intrinseca bellezza, continui a soffrire il peso di un decennio politico caratterizzato da una cronica mancanza di incisività nella gestione delle opere pubbliche. Un periodo politico in cui anche io avevo inizialmente creduto ma dal quale, primo in assoluto, mi sono defilato, consapevole che non avrebbe purtroppo portato ad un miglioramento della città. La mia oggi vuole essere una riflessione costruttiva sul futuro che meritiamo. Non posso non evidenziare alcune incompiute che gridano vendetta, veri e propri simboli di un’inerzia che ha mortificato le aspettative dei reggini”.
In particolare cinque opere, che il Sindaco Falcomatà, nel lontano 2014, aveva indicato come priorità assolute da concludere nel breve termine. Il Lido Comunale, infrastruttura che poteva essere simbolo del turismo cittadino, ancora oggi non fruibile, nonostante le tante promesse. Il Progetto Integrato di Mortara, potenziale area strategica con il suo centro agroalimentare. Il Ponte Calopinace, utile alla connettività urbana e che continua a presentare criticità o a essere oggetto di interventi infiniti. Il Tapis Roulant, collegamento funzionale tra il centro e l’area circostante, un’opera pensata per migliorare la mobilità pedonale e l’accessibilità, ma di fatto mai entrata pienamente in funzione o costantemente bloccata. Infine il Parcheggio di Via Rausei, infrastruttura cruciale per favorire la sosta nel cuore in prossimità dell’Ospedale cittadino ma anche del centro della città, rimasto un miraggio per i cittadini, nonostante le ripetute assicurazioni.
“È con amarezza che devo constatare – prosegue Anghelone – che nessuna di queste opere, a distanza di oltre dieci anni dalle promesse iniziali, è attualmente godibile dai cittadini. Questo stato di cose frena lo sviluppo economico, la qualità della vita e ritarda sicuramente l’attrattività turistica di Reggio Calabria. Le opere pubbliche non sono solo cemento e mattoni, ma linfa vitale per la crescita di una città metropolitana e un indicatore della capacità di una classe dirigente di tradurre le promesse elettorali in realtà concrete”.
“Davanti a tutto questo – conclude il consigliere Anghelone – è doveroso guardare con un rinnovato spirito positivo alle prossime elezioni del 2026. Sarà un momento cruciale in cui la cittadinanza potrà esprimere la propria volontà e scegliere una classe dirigente in grado di affrontare le sfide con concretezza e visione a lungo termine. Il futuro di Reggio Calabria deve necessariamente passare attraverso la realizzazione di opere pubbliche efficienti e fruibili, indispensabili per la crescita economica e sociale che la nostra città e l’intera area metropolitana meritano. Solo con la concretezza si potrà ricostruire la fiducia e dare a Reggio il futuro che le spetta”.