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Denunica strategia estorsiva a Marina di Gioiosa: “Cinque anni di minacce, violenze, diffamazioni e denunce per impedirmi di acquistare, ristrutturare ed aprire un immobile di interesse della ‘ndrangheta”

Riceviamo e pubblichiamo la videodenuncia di un cittadino di Marina di Gioiosa:

“Questo videomessaggio è per i miei concittadini calabresi, di Marina di Gioiosa e per la redazione della trasmissione tv Fuori dal coro di Mario Giordano.

Parlo per la prima volta pubblicamente di questa vicenda visto che ora c’è fortunatamente anche il coinvolgimento di una trasmissione nazionale, che è venuta a intervistarmi venerdì scorso qui a Marina.
Da 5 anni ho acquistato, ho ristrutturato e sto cercando di aprire con immense difficoltà questo locale in cui sono ora, conosciuto come ex Charlie Brown, sul lungomare del mio paese. Questo locale era chiuso da 27 anni per la volontà estorsiva della ndrangheta. Un locale che per me è la dimostrazione della Calabria che ha tanto potenziale che viene sprecato per la volontà criminale di qualcuno che distrugge ciò di cui non si può illecitamente appropriare. L’ho fatto per dare anche io un esempio positivo di liberazione e rinascita della nostra terra.

Da 5 anni affronto per questo minacce anche di morte, violenze sulle cose e sulle persone, diffamazioni, pressioni indebite sui pubblici uffici ed infine anche denunce. Tutto perché di questo immobile dovevano appropriarsi loro o nessun altro, “con le buone o con le male”, che altrimenti “mi avrebbero fatto finire con i piedi avanti”, “sparato”, “fatto saltare in aria”, “che non avrei aperto né mo né mai” e che non avrei avuto pace finché non avrei ceduto al diktat estorsivo mafioso.

*

In questi 5 anni non sono riusciti a fermarmi con le minacce, con i danneggiamenti, con le violenze e per questo sono passati alla diffamazione e alle denunce.

Ultimo atto di questa strategia estorsiva portata avanti anche con la diffamazione e le denunce è stato il coinvolgimento della trasmissione tv Mediaset Fuori dal coro condotta da Mario Giordano.

La giornalista Angela Camuso è infatti venuta a intervistarmi prima del mio concerto di venerdì scorso proprio nella mia Marina convinta delle accuse fatte contro di me da chi mi ha denunciato.

Qual è l’accusa? Secondo loro questo immobile valeva 1.200.000 euro e siccome io l’ho acquistato ad un prezzo notevolmente inferiore, ho sostanzialmente raggirato l’ex-proprietaria, Signora Rita Giuseppa Macrì.

Ho parlato per mezz’ora prima e per due ore dopo il concerto con la giornalista di Fuori dal coro che ha dimostrato di voler conoscere la verità provata da me con fatti, foto, audio, video e documenti ufficiali.

Al termine del nostro incontro la giornalista mi ha chiesto scusa per disturbo (anche per messaggio Whatsapp). Chiaramente chi l’ha coinvolta come giornalista tv in questa storia aveva l’obiettivo di creare uno scandalo in uno dei momenti per me più belli e significativ davanti al pubblico del mio paese. Ma questa strategia diffamatoria gli si è ritorta contro grazie alla serietà del lavoro giornalistico svolto.

Ho chiesto alla giornalista di proseguire l’inchiesta ma il giorno dopo lei mi ha scritto che per ora hanno abbandonato il caso e di farle sapere se ci saranno novità.

Chiedo qui pubblicamente alla giornalista e alla redazione di Fuori dal coro di tornare ad occuparsi del caso perché non è giusto che se ne sono andati solo perché hanno verificato che la vittima sono io e non chi li ha chiamati a venire da me. Chiedo loro anche di fornire a me e all’autorità giudiziaria le registrazioni delle interviste fatte a chi mi accusa per poterle denunciare per diffamazione.

Se Mario Giordano non volesse proseguire con questa inchiesta, pubblicherò queste prove sui social media.

*

E inizio subito con i primi fatti che è bene tutti conoscano:

1. io ho acquistato questo immobile con un atto notarile nel dicembre 2020;

2. che il valore di mercato dell’immobile al momento dell’acquisto è stato accertato dall’Agenzia delle Entrate in 144.000 euro e non in 1.200.000 euro, come vorrebbe far credere chi mi accusa;

3. che io ho speso finora 150.000 per ristrutturarlo (e ancora non ho finito!) senza fermarmi nonostante la ndrangheta mi minacciasse di morte e costringesse le ditte edili a rinunciare ai lavori;

4. che l’unico motivo per il quale ora l’ex-proprietaria vuole indietro l’immobile se non le pago 1.200.000 euro è perché il Sig. Giuseppe Palermo le ha offerto proprio 1.200.000 euro se si riprende l’immobile da me e lo vende a lui. Come? Facendomi causa con le spese legali, le denunce e le perizie pagate a suo dire dallo stesso Palermo.

Il Sig. Palermo è lo stesso che ho denunciato per gli atti illeciti nei miei confronti di cui vi ho parlato ed è lo stesso che a suo dire ha pagato per fare 3 denunce contro di me, di cui la prima è stata già definitivamente archiviata dal Tribunale di Locri un paio di settimane fa.

La giustizia ha i suoi tempi ma nel frattempo con l’aiuto del giornalismo imparziale d’inchiesta, dei calabresi perbene che sono la stragrande maggioranza e con il confronto tra le parti possiamo far conoscere la verità su questo caso.

Affinché sia chiaro a tutti che a Marina di Gioiosa e in Calabria non si deve più chiedere il permesso della ndrangheta se si vuole acquistare un immobile, fare dei lavori e aprire un’attività.

Liberiamoci da questo male e potremo finalmente godere in pace del paradiso in terra in cui siamo fortunati di vivere.

Viva Marina e Viva la Calabria LIBERA!”

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Armando Quattrone

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