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L’ex sindaco di Riace Lucano: “Non temo la conferma della condanna. La vita è fatta di ideali, sono quelli che restano”

“Ho detto di avere fiducia nella giustizia e lo confermo. Ma ho aggiunto che la giustizia in cui credo e in cui ho fiducia e’ quella dei piu’ deboli, la giustizia proletaria. E’ questo il senso vero della giustizia, non quando diventa un paravento per tutelare, come e’ avvenuto nel corso della storia, gli interessi dei piu’ forti, nascondendosi dietro la parola legalita’, che dovrebbe servire per educare ad avere rispetto di come e’ organizzata la societa’. Sono convinto che una societa’ in cui ci sono disuguaglianze non puo’ avere un profilo umano”. Cosi’ l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, in un’intervista alla Tgr della Calabria che gli e’ stata fatta a Chiaravalle Centrale, nel catanzarese, dove ha partecipato ad un incontro sul tema “Insieme: unici perche’ diversi”. Lucano, a proposito del processo d’appello iniziato oggi a Reggio Calabria per i presunti illeciti nella gestione dei migranti in relazione ai quali, in primo grado, il Tribunale di Locri lo ha condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione, quasi il doppio rispetto a quanto chiesto dal Pm (7 anni e 11 mesi), ha detto di non temere “la conferma della condanna di primo grado. In realta’ non temo nulla. Sarei obbligato ad accettarla, certo, ma la vita non e’ fatta soltanto di materialita’. Ci sono anche gli ideali, che sono poi quelli che restano”.

“Il vero giudizio sulla mia vicenda – ha detto ancora Lucano – non puo’ darlo una sola persona, che tra l’altro non conosce neppure la realta’ di Riace e cio’ che ha rappresentato. Quando nel 2018 c’e’ stata la manifestazione a mio sostegno, dopo che per me erano stati disposti gli arresti domiciliari, in testa al corteo, e questo e’ stato emblematico per me, c’erano tutte persone provenienti dall’Africa subsahariana. I primi che hanno espresso il giudizio su cio’ che ho fatto a Riace sono stati loro. E’ stata quella la dimostrazione piu’ bella di solidarieta’ e vicinanza nei miei confronti”.

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