“La situazione delle terapie intensive è assolutamente tranquilla, non abbiamo nessun problema. C’è un solo paziente in rianimazione che però non è ricoverato per Covid ma per una broncopolmonite con concomitante Covid. Credo che oggi il problema, dunque, non sia questo. Basti pensare che in tutta Italia ci sono 350 pazienti ricoverati in terapia intensiva rispetto ai 4mila che c’erano l’anno scorso nello stesso periodo”. A dirlo all’AdnKronos è il dottor Pino Pasqua, direttore dell’Unità operativa complessa Terapia intensiva e Rianimazione dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza, nonché direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza.
“Ad oggi noi abbiamo 35 pazienti ricoverati, tutti i posti completamente occupati, e una quindicina di pazienti in Pronto soccorso. Ma la motivazione del ricovero non è proprio il Covid, che è dunque concomitante. Nei reparti c’è un aumento esponenziali di ricoveri, che finiscono in reparto perché hanno altri problemi e anche il Covid – osserva il dottor Pasqua -, noi abbiamo avuto momenti in cui in Pronto soccorso, negli ultimi giorni, sono arrivati anche 30 pazienti. C’è, dunque, un aumento netto degli accessi dove il Covid è chiaramente concomitante ad altre problematiche. E’ facile, insomma, trovare pazienti positivi al Covid arrivati però per altri motivi”.
“Non c’è più, fra l’altro, la questione del non vaccinato – sottolinea il dottor Pasqua -, e teniamo presente che il vaccino attenua fortemente la patologia ma dopo tanti mesi non tutela più. C’è, però, differenza fra chi viene ricoverato oggi e chi veniva ricoverato nelle ondate precedenti, in quanto oggi sono tutti meno problematici con patologie concomitanti, non c’è l’aggressività maggiore sui polmoni, è nelle vie aeree alte, dunque c’è una strategia e una gestione completamente diverse”.