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Agenti aggrediti e feriti nel carcere di Catanzaro, il Sappe denuncia: “Gli sarebbe stato vietato l’uso di caschi e scudi per difendersi”

“Oggi si contano i feriti del gravissimo episodio di aggressione avvenuto ieri nel carcere di Catanzaro, quando i detenuti si sono impossessati delle chiavi di un reparto detentivo, dopo aver picchiato un agente della polizia penitenziaria. Il bilancio è di un agente col naso rotto e uno con un braccio steccato. Complessivamente in nove sono finiti in ospedale”. E’ quanto affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario nazionale, aggiungendo che “ai colleghi non sarebbe stato autorizzato l’uso dei mezzi di coazione fisica e nemmeno caschi e scudi, per difendersi”.

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“Chiediamo al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e al provveditorato regionale di verificare se ciò corrisponde al vero. Sarebbe molto grave e qualcuno dovrebbe probabilmente assumersene la responsabilità, anche rispetto alle lesioni riportate dai nostri colleghi i quali, ci riferiscono, hanno svolto oltre venti ore di lavoro, a causa dell’emergenza che si è verificata. Ieri, anche nel carcere di Vibo Valentia, ci sono stati disordini, causati da alcuni detenuti che hanno tentato più volte di aggradire il personale di polizia. Sempre nello stesso istituto, nei giorni scorsi, un collega è finito in ospedale e ne è uscito con dieci giorni di prognosi”, concludono.

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