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Regionali, Bianca Rende si candida a sostegno di Pasquale Tridico

Bianca Rende, consigliera comunale per nove anni, donna impegnata nell’associazionismo e nelle reti civiche, si candida capolista della Lista del Presidente nella circoscrizione Nord, accogliendo l’invito di Pasquale Tridico, europarlamentare e già presidente dell’Inps, candidato alla guida della Regione Calabria.

«Non mi sono mai risparmiata per il bene comune – afferma – e oggi non potevo voltarmi dall’altra parte. La Calabria soffre e ha bisogno di una classe dirigente seria, competente, vicina alla gente».

Bianca Rende non usa mezzi termini: «In questi anni la Regione ha avuto una presidenza virtuale, un ologramma che si è mosso abilmente sul web ma che è mancato nella sostanza e nei risultati. I territori sono stati abbandonati, i cittadini lasciati soli, soprattutto nella provincia di Cosenza». È il punto di partenza della sua candidatura: contrapporre una politica fatta di presenza, ascolto e concretezza a una gestione percepita come distante e autoreferenziale.

Il tema più urgente, per Rende, è la sanità. La fotografia è impietosa: fughe di primari, liste d’attesa interminabili, cittadini costretti a rivolgersi al privato o ad emigrare per curarsi. Bianca Rende non usa mezzi termini: «Abbiamo ospedali rammendati, concorsi deserti perché lavorare in Calabria è un rischio altissimo, e liste d’attesa che costringono chi ha possibilità economiche a rivolgersi al privato o a partire per curarsi altrove. Questa non è sanità, è discriminazione sociale. Abbiamo cittadini di serie A e di serie B». La sua visione è chiara: «Il privato deve svolgere una legittima funzione integrativa e di supporto, ma l’offerta sanitaria pubblica deve presentare livelli di massima efficienza».

L’altra grande ferita è l’emigrazione giovanile. «Siamo tornati ai ritmi degli anni ’50. I nostri ragazzi partono per studiare o lavorare e non tornano più. L’Università della Calabria è tra le migliori del Paese, forma eccellenze che però arricchiscono altre regioni. E come possiamo chiedere loro di tornare a votare se un volo da Milano costa 500 euro? È uno scandalo, una discriminazione che colpisce la democrazia».

Per Rende la soluzione passa da politiche di sostegno reale: incentivi al ripopolamento dei borghi, servizi essenziali nei centri storici, trasporti accessibili. La radice del suo impegno nasce dall’associazionismo femminile. Bianca Rende rilancia la necessità di dare maggiore operatività e risorse al tavolo regionale contro la violenza di genere.

Al centro della sua visione c’è il lavoro. Bianca Rende offre delucidazioni sul reddito di dignità legato a lavori di pubblica utilità e all’occupabilità in genere. Tra le altre priorità: trasporto gratuito su gomma per gli studenti, per favorire il loro diritto allo studio; un piano per l’edilizia popolare e cooperativa, perché «la casa è un diritto, non un lusso»; voucher sportivi per i giovani, per contrastare il fenomeno dei neet e favorire crescita sana; borse di studio e dottorati retribuiti nelle imprese, per trattenere in Calabria i cervelli formati nelle università locali.

Per Bianca Rende la discontinuità è rappresentata da Pasquale Tridico: «Abbiamo bisogno di unità del centrosinistra e di serietà. Tridico possiede entrambe queste caratteristiche».

Infine, l’invito diretto ai cittadini: «Mi rivolgo a chi non ci crede più, a chi ha smesso di lottare, a chi da anni non esercita più il diritto di voto. Oggi abbiamo una grande occasione: costruire una Calabria diversa, con una classe dirigente motivata, onesta, appassionata. Io ci sono. E chiedo ai calabresi di essere al mio fianco. Con la parte giusta».

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