«L‘approvazione all‘unanimità della relazione sugli orfani di femminicidio da parte della Commissione parlamentare d‘inchiesta sul femminicidio, di cui mi onoro di far parte, è un segnale di civiltà che si attendeva da tempo. Finalmente si riconosce per la prima volta, in sede istituzionale, la condizione di chi resta solo, vittima secondaria di una violenza estrema, e vede stravolta la propria vita sul piano affettivo, economico e psicologico».
La Senatrice della Lega, Tilde Minasi, componente della Commissione femminicidio presieduta da Martina Semenzato, commenta così la relazione appena varata dalla Commissione stessa.
«Parliamo in particolare di bambini e adolescenti, spesso testimoni diretti di episodi di ferocia indicibile, che si ritrovano orfani di madre e privati anche del padre, autore del crimine. Una ferita profonda che incide non solo sull‘emotività, ma sull‘intera traiettoria esistenziale. È nostro dovere garantire loro non meri risarcimenti simbolici, bensì un accompagnamento umano, psicologico e istituzionale capace di sostenerne il percorso di rinascita».
La relazione approvata in Commissione prevede misure decisive: istituzione di un‘anagrafe nazionale degli orfani di femminicidio, semplificazione dell‘iter di accesso ai fondi di sostegno, potenziamento del supporto psicologico a lungo termine e diritto alla de-indicizzazione dei dati personali nei casi di forte esposizione mediatica.
«Si tratta di strumenti concreti – sottolinea la Senatrice Minasi – che mi rendono doppiamente fiera del lavoro che sto io stessa portando avanti, non solo all’interno della Commissione, coralmente con tutti i colleghi, ma anche individualmente, con la mia proposta di legge sull’istituzione della figura del Garante nazionale per le vittime di reato, concepito proprio come presidio stabile a tutela delle vittime secondarie: un‘Autorità indipendente, in grado di coordinare le Istituzioni, orientare i percorsi di protezione e promuovere una nuova cultura della responsabilità pubblica verso chi sopravvive alla violenza e che si inserisce nel solco degli altri strumenti di tutela in corso di elaborazione.
Si tratta di un’Istituzione già sperimentata con successo in Calabria, prima Regione a dotarsene. Un modello che, come Lega, intendiamo estendere a livello nazionale per garantire assistenza psicologica, legale ed economica a tutti i superstiti di reati violenti. E’ per questo che siamo già al lavoro su questo testo, che attribuisce appunto al Garante poteri di impulso, raccordo e vigilanza, indispensabili per rendere effettivi i percorsi di sostegno e superare l‘attuale frammentazione burocratica.
La relazione approvata oggi – conclude la Senatrice – indica una rotta chiara; ora spetta al Parlamento trasformare queste indicazioni in norme vincolanti e finanziamenti strutturali. Non possiamo più tollerare zone d‘ombra: ogni vittima secondaria ha diritto a un futuro protetto e a una piena cittadinanza nella comunità».