“Il problema principale, tra i tanti, che ha la Sanità calabrese è la carenza di medici (negli ultimi anni abbiamo registrato la perdita di almeno 6mila figure professionali in campo sanitario mai rimpiazzate) ma nonostante esistano strumenti e norme per superare questo empasse drammatico la Regione Calabria fa finta di non accorgersene”. Lo scrivono in una nota i capigruppo del Misto, Amalia Bruni, del Partito Democratico, Domenico Bevacqua e del Movimento 5Stelle, Davide Tavernise.
“Nei giorni scorsi, a questo proposito, ho presentato un’interrogazione al Presidente/Commissario Occhiuto per sapere come mai la situazione non si sblocchi pur in presenza del decreto Calabria (Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito in Legge 25 giugno 2019, n. 60) che prevede, a fronte della mancanza di medici nel SSN, la possibilità per il medico specializzando di essere assunto a partire dal terzo anno con contratto subordinato a tempo determinato e orario a tempo parziale. Tale possibilità – si legge nella nota – ha l’obiettivo di utilizzare giovani medici secondo la propria specializzazione o per quelle equipollenti e nei fatti legano la propria prospettiva lavorativa al territorio: la norma di assoluta novità, rafforzata nella legge finanziaria 2019, ha di fatto anticipato di circa tre anni l’impiego lavorativo degli specializzandi. Perché in presenza di tale possibilità la Regione non ha attivato in maniera massiccia tutte le procedure disponibili per assumere giovani medici specializzandi? Inoltre, per iniziativa della Conferenza Stato-Regioni, sono state apportate ulteriori specifiche, tramite Accordi, ossia quadro tesi a definire il raccordo tra attività formative e attività lavorative”.
“La norma prevede una sorta di doppio canale, stabilendo che a partire dal terzo anno del corso di formazione specialistica, i medici, i medici veterinari, gli odontoiatri, i biologi, i chimici, i farmacisti, i fisici e gli psicologi, regolarmente iscritti, sono ammessi alle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e collocati, all’esito positivo delle medesime procedure, in graduatoria separata. In questo modo si consente allo specializzando il completamento del percorso formativo e si crea, allo stesso tempo, anche un legame giuridico e professionale con l’azienda sanitaria, che procede all’assunzione delle risorse. Nell’interrogazione ho chiesto di conoscere quante procedure concorsuali sono state avviate con l’utilizzo del doppio canale, il numero degli specializzandi assunti nel SSR, quante graduatorie attive esistono con la presenza di specializzandi idonei e infine quali iniziative intende assumere considerato che la norma consente l’utilizzo di tale strumento sino al 31 dicembre 2022, nonostante la grave carenza di personale in atto. I cittadini devono essere informati su come è amministrata la Sanità in Calabria, dove si fa passare per avanzo di bilancio ciò che non si è riusciti a spendere e dove non si assumono medici per incapacità gestionale”, concludono.