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Presentato il “Festival delle Serre in Jazz” di Cerisano (CS): la visione di un “borgo” come hub culturale della comunità

di Roberta Mazzuca – “Un concetto culturale, mentale, che va oltre il festival stesso: vivere non solo la musica, il teatro, l’arte, ma una visione particolare, che è quella del borgo”. Con queste parole il sindaco di Cerisano Lucio Di Gioia apre, nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza, la conferenza stampa di presentazione del “Festival delle Serre in Jazz”, che animerà Palazzo Sersale dal 30 giugno al 30 luglio 2023. Un progetto che, come chiaramente espresso dal Sindaco e dal direttore artistico Sasà Calabrese nel corso della conferenza, va oltre la semplice proposizione di un evento di festa e convivialità, ma che, invece, si proietta in un disegno a lungo termine, che vede nel borgo di Cerisano un vero e proprio hub culturale a disposizione dell’intera comunità cosentina e calabrese.

“Cerisano ha un’ambizione: affermarsi come hub culturale dell’intera provincia”, afferma il sindaco Di Gioia. “Noi cerchiamo di vendere, o perlomeno costruire, un brand. E questo filone si lega a tutta la progettualità che abbiamo messo in campo: abbiamo difatti ottenuto un buon finanziamento con CIS Calabria, con il progetto ‘Borgo Swing’, che consentirà di completare un anfiteatro sfortunato, e di allestire il Palazzo per renderlo maggiormente pieno di strumentazione e contenuti. Inoltre, con il Bando Borghi, siamo tra i pochi comuni della Calabria ad aver ottenuto un finanziamento grazie al progetto ‘Cerisano factory’, che punta a mettere in sinergia questa struttura con il mondo dell’associazionismo, dell’imprenditoria, con l’università, il conservatorio, e creare così un hub culturale a servizio di Provincia e Regione”.

Un progetto, dunque, di crescita economica e sociale, oltre che culturale. “Chi vuole oggi investire a Cerisano può farlo a fondo perduto. Venite, prendete un locale in affitto, ve lo paga il bando, assumente una persona, ve la paga anche il bando, aprite un’agenzia, e se è meritevole di finanziamento, lo avrete a fondo perduto fino a 80.000 euro”. L’invito del Sindaco ad investire, dunque, in ogni settore: food, accoglienza, feste, divertimento, creazione, cultura, comunicazione. Una progettualità di cui ogni imprenditore può far parte. Il “Festival delle Serre in Jazz”, anticipazione del tradizionale Festival delle Serre che si svolgerà a settembre, vuole essere, nelle lodevoli intenzioni del primo cittadino, l’inizio, e non l’arrivo, di un percorso più lungo e complesso. “È facilissimo avere 100.000 euro e portare Vasco Rossi. La funzione dell’ente locale deve essere diversa da quella di un privato, deve finanziare le comunità, e l’utile è la ricaduta sul mio territorio in termini sociali ed economici”.

“Cerisano è un luogo dove ancora ci si incontra per strada, ci si guarda negli occhi, dove si vive, si compra il latte, il pane. È un paese pieno di vita dove possiamo creare qualcosa di bello insieme”. Un borgo-non borgo, un ‘borgo cosmopolita’, all’interno del quale far confluire tradizioni locali ma interessi universali. Un borgo in cui sentirsi cittadini del mondo, ma anche cittadini fieri della propria ‘calabresità’. Un posto, dunque, in cui investire sogni e creare opportunità. “La mia è una richiesta di aiuto al mio paese, da sindaco e da cittadino, impegnato per la mia comunità, che non è però solo Cerisano, ma la provincia e la regione tutta. Se un festival diventa qualcosa di importante, può essere un’occasione per l’intero territorio” – conclude.

 

Il programma e gli artisti: “Improvvisazione e testo elementi portanti, per una musica lontana dal peso inodore dei ‘like'”

 

Questi, nel dettaglio, gli appuntamenti: il 30 giugno Fabio Curto in concerto, l’1 luglio salotto su Lucio Battisti, il 2 luglio Diego De Silva, il 7 luglio Francesco Baccini, l’8 luglio Cauteruccio Trio, il 9 luglio Macagnino Trio, il 13 e 14 luglio l’orchestra in piazza, il 15 luglio beer fest, il 27 luglio wine fest, il 28 luglio Peppe Servillo, il 29 luglio Napòlide (salotto su Pino Daniele), e in conclusione il 30 luglio l’istituzionalizzazione del Premio Festival delle Serre d’Autore con la consegna a Mario Venuti.

“Nel sindaco Di Gioia ho visto la lungimiranza, la capacità di guardare oltre, quello che secondo me manca in alcuni luoghi” – afferma il direttore artistico del festival, Sasà Calabrese, che su questo suo titolo ha però qualcosa da precisare: “Questa parola, ‘direttore artistico’, l’ho sempre vista come un’espressione pesante, perché secondo me l’arte non ha nessuna direzione, arriva, e va dove vuole. È una parola spesso abusata”.

“Avere gli artisti a luglio non è facile, perché sono quasi tutti in tournée, e quindi avere l’opportunità di mischiare artisti di una certa caratura con quelli locali è un valore aggiunto non da poco. Per noi musicisti che viviamo in Calabria avere delle vetrine, un’attenzione dal mondo artistico, non è facile”.

Caratteristica principale del festival la forma canzone: “Ognuno degli artisti strizza l’occhio all’improvvisazione. Abbiamo anche voluto dare importanza alle parole d’autore, al testo, che ultimamente il mondo della musica devia verso il peso inodore e non consistente dei ‘like’”.

 

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