“È evidente come certi movimenti del territorio siano totalmente impreparati nel parlare di questioni da sempre sottovalutate e mai seriamente affrontate come la piaga atavica del randagismo.
In una nota dal sapore sprovveduto vaneggiano su canili senza neanche fare distinzione tra un canile convenzionato con l’ex Comune di Corigliano dal 2002 nel quale nel 2019, appena insediatici, erano presenti ben 293 cani ed una canile comunale (quello di c.da Foresta).
Questa amministrazione oltre ad aver subito e affrontato nell’ottobre 2019 il sequestro del canile comunale (ascrivibile a gestioni passate) ed i rallentamenti derivanti nelle movimentazioni tra censimenti ed ingressi consentiti solo per urgenze, ha con grande fatica attuato processi che hanno portato all’internalizzazione e quindi ad una gestione diretta che sta producendo risultati estremamente positivi sia in termini di risparmio, 45000 mila euro in un arco temporale di 18 mesi, sia in termini di ingressi ed uscite.
I dati sono pubblici perché proprio per favorire la trasparenza e le adozioni abbiamo voluto anche un sito che è una finestra sul canile (ben 585 adozioni dall’autunno del 2019 ad oggi, media annuale oltre 150 adozioni).
Ci piace evidenziare che oltre ai notevoli risparmi di spesa sulla diaria giornaliera si sta anche “svuotando” la struttura privata che all’ultimo resoconto di giugno 2023 ospitava circa 230 animali (ben 60 in meno rispetto al 2019)!
Un lavoro che consentirà man mano di utilizzare la sola struttura pubblica.
Tutto ciò è stato possibile sia per scelte oculate sia per un dinamismo tra uscite ed entrate attribuibile a precisi indirizzi dell’amministrazione comunale che ha voluto rendere la struttura fruibile ai cittadini ed accessibile ai volontari che mai smetteremo di ringraziare.
Non solo: sono a gara i lavori di ampliamento del canile sanitario ovvero degli spazi dove praticare le sterilizzazioni a carico dei servizi veterinari.
Agli autori della nota consigliamo di approfondire la normativa che citano (specie su competenze e responsabilità) e ricordiamo loro che il canile comunale non era nemmeno accatastato e dotato di regolamentazione di corretta prassi.
Gli interventi messi in atto tra l’altro consentiranno di mettere a norma, modernizzare anche il canile rifugio con ampi spazi per sgambettamento.
Avremmo voluto investire anche per l’oasi ma le prescrizioni derivanti dall’autorità giudiziaria hanno ahinoi ridimensionato e (solo) costretto a rinviare i nostri propositi…
Non ci è chiaro quindi a quale “capannone” si faccia riferimento, ciò che in realtà è incontestabile è che ex amministratori (gli stessi che oggi si preoccupano per la gestione del fenomeno) mai su Corigliano hanno investito in strutture pubbliche!
Il dato più drammatico resta in ogni caso quello riconducibile al sistema sanitario di competenza regionale. Ed infatti ciclicamente ci sono state interruzioni del servizio di cattura di competenza dell’Asp per cui l’Ufficio Ambiente si è sostituito attivando le unità e accollandosi le spese (non ancora rimborsate).
Altro tasto dolente è rappresentato dalle difficoltà riscontrate per carenza di personale e per la reperibilità: sia il servizio di cattura che il personale veterinario è fortemente sottodimensionato oltre che privo di strumentazione adeguata.
Vorremmo chiedere al Movimento per il Territorio, che ha referenti a livelli sovracomunali, di attenzionare le istanze e le proposte fatte da tempo dal sindaco Stasi e che potrebbero realmente incidere per la soluzione del problema che è soprattutto SANITARIO a cominciare dalla proposta di legge (al momento ferma) che potrebbe snellire per esempio le procedure come la reimmissione e regolamentare i cd stalli: queste due strumenti farebbero ulteriormente ridurre le spese che i Comuni affrontano esclusivamente con fondi di bilancio proprio come Corigliano-Rossano che continuerà a lavorare incessantemente per arginare questa triste piaga”.
Così in una nota il movimento “CoriglianoRossano Pulita”.