Lo spunto per discutere dell’ex ministro, parlamentare e sindaco di Cosenza Giacomo Mancini (1916/2022), lo darà, ancora una volta, la bella biografia “…mi pare si chiamasse Mancini…”, scritta nel 2016 dal figlio Pietro per i tipi di Luigi Pellegrini Editore. Una corposa e dettagliata ricostruzione di una delle vicende politiche più prestigiose dell’età repubblicana, alla quale sono legati interventi, decisioni ed iniziative che hanno lasciato il segno. Dall’utilizzo del vaccino Sabin contro la poliomelite, nel 1963, liquidando in un amen le perplessità dei dirigenti dell’Istituto superiore di Sanità, alla durissima reazione contro la speculazione edilizia che il 19 luglio 1966 aveva causato la frana di Agrigento. Ma, venerdì prossimo, 14 aprile, alle 17,00, sul Terrazzo Pellegrini, non si parlerà solo del volume di Pietro Mancini, che pure da solo basterebbe a favorire uno stimolante dibattito sulla figura dell’ex leader socialista, scomparso nel 2002.
Anche stavolta, certo, il libro farà la sua parte, a conferma del suo valore storico-culturale e della sua attualità, ma a confrontarsi sul ruolo e sul contributo politico-istituzionale-amministrativo offerto da Giacomo Mancini al nostro Paese, stimolati dal giornalista Antonlivio Perfetti, saranno politici e sindacalisti del calibro di Agazio Loiero, Leopoldo Chieffallo e Roberto Castagna. Il che, è garanzia di un confronto di alta qualità dialettica e spessore culturale, che non mancherà di catturare l’attenzione dei cittadini di Cosenza e dell’area urbana, oltre che dei tanti socialisti che continuano a guardare a Giacomo Mancini con gratitudine e ammirazione.