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Successo per la Festa dell’entroterra a Caloveto

Oltre 200 tra camminatori, biciclette, vespe, moto di ogni tipologia e grandezza, Fiat Cinquecento ed altre macchine d’epoca partecipanti alla sola invasione mattutina, dalle ore 9.45 fino alle 13.30, attraverso il percorso panoramico ormai in disuso che da Mandatoriccio passando per Pietrapaola porta a Caloveto. La bella Piazza dei Caduti di Caloveto, un borgo di poco più di 1100 anime, rimasta brulicante per tutto il primo pomeriggio con visitatori da tutta la provincia e stand di produttori d’eccellenza che hanno aderito dall’intero territorio insieme agli studenti ed ai docenti dell’alberghiero dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano. Tantissimi passeggiatori, vivaci protagonisti da pomeriggio fino al tramonto, nella e della seconda invasione per i vicoli, le chiese, i palazzi, gli affacci panoramici, il museo parrocchiale e le grotte del caratteristico centro storico pre-silano. L’affollatissima degustazione di pane ed extravergine novello ospitata dal Frantoio Benincasa. Ed infine, un partecipatissimo cineforum nella gremita sala del Polifunzionale che, con il contributo dei diversi ospiti intervenuti, ha perfettamente ricucito, valorizzato e rilanciato contenuti ed obiettivi di quello che è stato unanimemente riconosciuto come un evento riuscito e senza precedenti per la Sila Greca; sia per i numeri straordinari fatti registrare per tutte le diverse tappe dell’intera giornata, sia per la qualità complessiva dell’organizzazione, del coinvolgimento e del messaggio di cui ci si è resi interpreti.

 

È stato un successo oltre ogni aspettativa quello fatto registrare nella giornata di ieri (domenica 30 ottobre) dalla Festa Regionale dell’Entroterra promossa dal Comune di Caloveto con l’associazione europea Otto Torri sullo Jonio ed il progetto Nostos Marcatori Identitari per i Turismi, con il patrocinio e sostegno della Regione Calabria e di numerosissimi partner da tutta la provincia.

 

Un risultato importante e dal grande significato, condiviso ed apprezzato da tutti e che è stato sottolineato, soprattutto per la capacità di sollecitare una diversa narrazione dell’entroterra così come anche dell’agricoltura e del ritorno ad essa delle nuove generazioni, della biodiversità, della eco-sostenibilità, della qualità della vita e di un diverso sviluppo baricentrico delle aree interne, dal direttore generale del dipartimento agricoltura della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo che si è complimentato con gli organizzatori anche a nome dell’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo.

 

Coordinati dal Direttore dell’associazione Otto Torri sullo Jonio, Lenin Montesanto, che ha più volte rimarcato il valore emblematico della riuscita di un evento così partecipato, una vera e propria invasione innamorata – ha scandito – in un piccolissimo borgo dell’entroterra e che per la prima volta ha visto protagonista un’arteria di collegamento interno tra tre comuni, dopo i saluti del Sindaco Umberto Mazza che ha condiviso con la sua comunità la soddisfazione per una così bella e vissuta manifestazione, hanno portato il loro contributo tanti ospiti: da Cesare Anselmi dell’azienda agricola Biortilia di Corigliano-Rossano ad Antonello Fonsi presidente di zona Coldiretti Rossano;dall’ingegnere Nilo Domanico, supporto alla progettazione del Grande Progetto Sibari a Paola Granata, presidente di Confagricoltura Cosenza;dai Sindaci di Pietrapaola e di Calopezzati rispettivamente Manuela Labonia ed Eduardo Giudicenadrea al parroco don Massimo Alato, dal dirigente dell’IIS Majorana Saverio Madera ad Antonello Rispoli dell’Ente Nazionale Microcredito.

Ad emozionare la stracolma Piazza dei Caduti, prima dell’apertura degli show cooking identitari dell’alberghiero è stata l’appassionata e magnetica attrice Annalisa Insardà che prima con il suo monologo Fierezza e Vergogna recitato dal balcone del Municipio, dedicato allo storico impegno di Otto Torri contro l’oicofobia dei calabresi e poi con la sua riflessione sull’entroterra intimo e geografico, letta dopo la visione del film storico di Pierpaolo Pasolini su La forma della città, è riuscita ad intridere di ulteriore passione e lucidità, ma anche di amore e di feroce senso di appartenenza la somma di sentimenti positivi che hanno scandito un’iniziativa che è stata considerata ed indicata come modello virtuoso da replicare e sul quale continuare ad investire.

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