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PSC, costi di costruzione e PAI: ANCE chiama il Comune al dialogo sullo sviluppo di Crotone

La partita sul futuro urbanistico di Crotone è entrata nel vivo. Nella sede di ANCE, l’associazione dei costruttori, si è svolto un confronto serrato e senza filtri con il Comune: un faccia a faccia su temi che nei prossimi anni determineranno dove, come e se la città potrà ancora crescere.

Al centro del dibattito tre snodi decisivi: il nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC), che ridisegna funzioni e destinazioni del territorio; l’aggiornamento dei costi di costruzione, rimasto fermo per ventidue anni e riallineato alla media regionale; il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), che secondo i costruttori non tiene conto delle opere già realizzate e rischia di bloccare investimenti e interventi.

Un incontro molto partecipato, coordinato dal direttore generale di ANCE Crotone Luigi Leone, è stato presieduto dal presidente di Ance Crotone, Giuseppe Sammarco. Al tavolo anche l’ingegnere Francesco Lagani e il past president Giuseppe Villirillo, con la presenza del sindaco Vincenzo Voce e dell’assessore Giovanni Greco.

Il direttore generale di ANCE Crotone, Luigi Leone, ha delineato con chiarezza il cuore delle criticità: «Siamo qui non per contestare un provvedimento in sé, ma per evidenziare aspetti tecnici che incidono in modo diretto sulla vita delle imprese e sullo sviluppo della città. Primo: la competenza a deliberare i costi di costruzione. Riteniamo che debba essere del Consiglio comunale, non della Giunta. Se l’Amministrazione ritiene diversamente, siamo pronti al confronto, ma occorre chiarezza».

Una seconda questione riguarda l’applicabilità dei nuovi costi: il Comune non aggiorna i valori da ventidue anni, e l’adeguamento era dovuto. Tuttavia, è impensabile che un incremento così significativo ricada sulle imprese senza una fase transitoria. Chiediamo un’applicazione graduale per evitare un impatto insostenibile in un momento di mercato già complesso. Non è possibile ignorare opere che esistono, funzionano e hanno ridotto il rischio idraulico, come il Piano Versace. Il mancato collaudo non può cancellare la realtà. Se il PAI non tiene conto delle opere eseguite, diventa impugnabile e produce un danno al territorio. Per questo chiediamo un tavolo tecnico immediato.

Insomma, secondo quanto emerso nel corso del dibattito: lo sviluppo urbanistico non può prescindere da legalità, sostenibilità economica e sicurezza idrogeologica, ma che tali principi vanno applicati con strumenti equilibrati e non penalizzanti.

Il presidente di ANCE Crotone, Giuseppe Sammarco, ha sottolineato il momento cruciale attraversato dal settore: «Quando rallenta l’edilizia, rallenta tutto: lavoro, investimenti, rigenerazione urbana. Il nostro territorio non può permettersi di perdere ulteriori opportunità. A giugno abbiamo avanzato proposte concrete sulle questioni più urgenti. Oggi ribadiamo la necessità di tempi certi, norme comprensibili e strumenti urbanistici applicabili. Non chiediamo privilegi, ma coerenza e visione».

Sammarco ha ribadito anche la disponibilità dell’associazione a collaborare in modo continuativo: «Lo sviluppo passa attraverso un lavoro comune tra istituzioni, imprese, professionisti e forze sociali. Ance Crotone c’è, con competenze e responsabilità».

Il tecnico Francesco Lagani ha illustrato nel dettaglio l’impatto dei nuovi parametri sui costi di costruzione, evidenziando che esistono margini di riduzione, previsti dalla normativa regionale, legati alla tipologia e alla qualità dell’intervento.

Il past president Giuseppe Villirillo ha invece approfondito gli effetti del PSC sulla rigenerazione urbana, sollecitando un’analisi più accurata degli aspetti che riguardano le aree produttive e le zone di transizione urbana.

L’assessore all’Urbanistica Giovanni Greco ha ripercorso il quadro amministrativo che ha portato all’aggiornamento dei costi, spiegando che: il Comune non aggiornava il parametro da oltre vent’anni; l’inadempienza esponeva l’ente al rischio di danno erariale; i nuovi valori sono in linea con la media regionale.

Pur difendendo l’intervento, Greco ha aperto alla possibilità di incentivi e agevolazioni:

«Indietro non possiamo tornare, ma possiamo studiare insieme forme che aiutino le imprese. Sul PSC ascolteremo tutte le osservazioni: questo è il momento giusto per correggere e migliorare. Il territorio deve crescere, deve attrarre investimenti, e questo richiede strumenti chiari e funzionanti».

Il sindaco Vincenzo Voce ha concluso l’incontro ringraziando ANCE per il confronto:

«Nessuna decisione è stata assunta contro qualcuno. Recuperiamo un vuoto di 22 anni. Ma ogni osservazione sarà valutata con attenzione, portata in Consiglio e confrontata con i dati degli altri Comuni. Non vogliamo frenare chi investe, anzi: siamo pronti a lavorare accanto a chi crea sviluppo». Sul PAI, Voce ha garantito l’impegno del Comune: «È già partita la richiesta di un tavolo tecnico alla Regione. Le opere esistono, funzionano e hanno messo in sicurezza il territorio: questa realtà deve essere riconosciuta. Non accetteremo che il nuovo PAI penalizzi Crotone».

ANCE Crotone e Amministrazione comunale hanno condiviso l’esigenza di rendere stabile il dialogo avviato: un tavolo permanente tra istituzioni, imprese e professionalità tecniche per guidare, con responsabilità e visione, la trasformazione urbana dei prossimi anni.

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