L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il melanoma, i carcinomi cutanei e le cheratosi attiniche tra i principali effetti avversi dell’eccessiva esposizione alle radiazioni solari e alle radiazioni ultraviolette artificiali. In ambito lavorativo, i cosiddetti “outdoor workers” – tra cui i lavoratori portuali – sono particolarmente esposti, anche a causa della presenza di superfici riflettenti come l’acqua o il metallo, degli orari di lavoro concentrati nelle ore centrali della giornata e delle posture lavorative prolungate. La radiazione UV è classificata come agente cancerogeno in 36 settori occupazionali europei. Secondo i dati del database CAREX, oltre 10 milioni di lavoratori in Europa (di cui circa 700.000 in Italia) risultano professionalmente esposti. Le misurazioni del progetto europeo Healthy Skin @ Work dimostrano che i livelli reali di esposizione superano frequentemente il limite giornaliero di sicurezza (30 J/m²), con un rischio concreto di fotocarcinogenesi cumulativa. Per rispondere a questa criticità e per valutare in maniera oggettiva la realtà lavorativa attuale, è stata avviata una ricerca epidemiologica promossa dall’Intergruppo Melanoma Italiano, in collaborazione con il Garante della Salute della Regione Calabria, nell’ambito del protocollo d’intesa stipulato con l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio e le società terminaliste MCT e AUTOMAR SPA. I dettagli del progetto sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso i locali della sede dell’AdSP, alla presenza della Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli; del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Andrea Agostinelli, dell’A.d. di MCT, Antonio Testi e della Compound Manager di AUTOMAR SPA, Rosy Ficara. Skin Port rientra nell’iniziative presentate in occasione del Melanoma Day tenutosi il 6 maggio alla Camera dei Deputati, grazie all’impegno dell’Associazione Melanoma Day OdV, fondata da Gianluca Pistore, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti sanitari sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e del trattamento del melanoma e di altri tumori cutanei. La prof. Anna Maria Stanganelli ha partecipato alla Conferenza del Melanoma day presentando il progetto SKIPort nell’ambito del progetto “Un Mare di Salute” che coinvolge i porti di Reggio Calabria, Crotone e Gioia Tauro .
Il progetto SKINPort a Gioia Tauro prevede la somministrazione di un questionario anonimo ai lavoratori portuali, finalizzato a indagare il livello di consapevolezza sui rischi legati all’esposizione solare, i comportamenti protettivi adottati e la conoscenza degli strumenti di auto-valutazione per la diagnosi precoce di lesioni sospette (metodo ABCDE e il cosiddetto segno del “brutto anatroccolo” – ugly duckling sign). Al termine della fase pilota, e una volta completata la valutazione dei risultati, sarà organizzata una giornata dedicata alla presentazione dei risultati e il modello sarà proposto per una disseminazione nazionale sulle altre autorità portuali, con il coinvolgimento delle principali Società Scientifiche Dermatologiche italiane, della Società Italiana di Medicina del Lavoro e delle istituzioni sanitarie competenti. Sarà inoltre proposto dal Garante della Salute tramite le direzioni generali un coinvolgimento diretto dei dermatologi dell’Asp di Reggio Calabria, dell’U.O. di Dermatologia dell’Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria e del mondo dell’associazionismo, con la possibilità di effettuare visite dermatologiche gratuite programmate a vantaggio dei lavoratori portuali. Per l’occasione verrà prodotta dall’Uffico del Garante della Salute una brochure dedicata al progetto SkinPort, con il supporto dell’Intergruppo Melanoma Italiano.
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Porto di Gioia Tauro: i rischi delle radiazioni solari e ultraviolette per i lavoratori portuali
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