“Ogni anno, sono circa 390.100 le nuove diagnosi di tumore in Italia, un dato che purtroppo rimane stabile, ma che ci impone di concentrarci sulla riduzione dei fattori di rischio e sull’aumento dell’efficacia della prevenzione”. E’ quanto afferma la consigliera regionale Amalia Bruni che, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, sottolinea “l’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e del trattamento tempestivo”.
“In Calabria, la situazione è particolarmente preoccupante – aggiunge Bruni – per quanto riguarda l’accesso agli screening oncologici. Le lunghe liste d’attesa, in particolare per le visite di prevenzione, rappresentano una delle problematiche più urgenti da affrontare. Non possiamo permettere che la salute dei cittadini venga messa a rischio da un sistema che non è in grado di rispondere tempestivamente alle necessità di prevenzione. Un report elaborato da Svimez in collaborazione con Save the Children, relativo ai dati dello scorso anno, evidenzia le gravi disuguaglianze nel sistema sanitario italiano, con il Sud del Paese che sconta una maggiore mortalità per tumori e una scarsa accessibilità ai servizi di prevenzione e cura. In particolare, la Calabria si distingue per un dato allarmante: il 43% dei pazienti oncologici calabresi è costretto a migrare verso il Nord per ricevere trattamenti specialistici”.
“Nel 2024, la spesa sanitaria in Calabria – sostiene ancora la consigliera regionale – è tra le più basse d’Italia, con un dato di 1.748 euro pro capite, inferiore alla media nazionale di 2.140 euro. Guardando alla percentuale di screening oncologici, la nostra regione si attesta su numeri bassissimi: siamo attorno al 10%. Questo divario incide pesantemente sulla qualità dei servizi sanitari, aggravando ulteriormente le difficoltà di accesso alle cure oncologiche, con lunghe liste d’attesa e la carenza di strutture adeguate. E l’attuazione dell’Autonomia differenziata non farà altro che peggiorare le cose, allargando il gap e aumentando il numero di calabresi che rinunciano a curarsi. In questo scenario, diventa urgente aumentare la spesa sanitaria e correggere il metodo di riparto del Fondo sanitario nazionale per garantire che le regioni con maggiori difficoltà, come la Calabria, possano avere accesso a una sanità più equa ed efficiente. La salute dei cittadini deve essere una priorità assoluta. È fondamentale garantire un sistema sanitario che possa rispondere prontamente alle esigenze di prevenzione e diagnosi precoce, per assicurare una vita più lunga e sana a tutti i calabresi”.