Domani sera alle 18.00 nella chiesa di San Giovanni Calabria il Vescovo, Mons. Serafino Parisi, ordinerà due nuovi diaconi, i primi del suo episcopato. Si tratta del diacono permanente Ugo Gigliotti della parrocchia Santa Maria Maggiore in Feroleto Antico e del diacono Fr. Venâncio Chisonga appartenente alla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza che, fondata da san Giovanni Calabria e riconosciuta ufficialmente nel 1932, è composta oggi da circa 300 Fratelli consacrati e Sacerdoti. A questa Congregazione, a Lamezia, è stata affidata proprio la parrocchia di San Giovanni Calabria dove avverrà la celebrazione con il rito di ordinazione.
Il servizio dei diaconi nella Chiesa è documentato fin dai tempi apostolici. Una consolidata tradizione, attestata già da sant’Ireneo e confluita nella liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio del diaconato nell’evento dell’istituzione dei “sette”, di cui parlano gli Atti degli Apostoli. Nel grado iniziale della sacra gerarchia stanno quindi i diaconi, il cui ministero è stato sempre tenuto in grande onore nella Chiesa. San Paolo li saluta assieme ai vescovi nell’esordio della Lettera ai Filippesi e nella Prima Lettera a Timoteo recensisce le qualità e le virtù di cui devono essere ornati per compiere degnamente il loro ministero.
Il diaconato permanente, poi, costituisce un importante arricchimento per la missione della Chiesa. Poiché i munera che competono ai diaconi sono necessari alla vita della Chiesa, è conveniente e utile che, soprattutto nei territori di missione, gli uomini che nella Chiesa sono chiamati ad un ministero veramente diaconale, sia nella vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative “siano fortificati per mezzo dell’imposizione delle mani, trasmessa dal tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto della grazia sacramentale del diaconato”.
“La via maestra da percorrere – ha detto papa Francesco nel corso di un incontro con i diaconi permanenti – è quella indicata dal Concilio Vaticano II, che ha inteso il diaconato come ‘grado proprio e permanente della gerarchia’”.