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Tirocinanti calabresi, il deputato Cannizzaro: “Gli emendamenti approvati sono frutto del mio lavoro e del Presidente Occhiuto”

Francesco Cannizzaro torna sulla questione dei Tirocinanti in Calabria:“Quando parliamo della categoria dei Tirocinanti in Calabria, senza paura di smentita, possiamo dire che parliamo esclusivamente di attività politico-amministrativa targata Forza Italia. È nei fatti che sino a ora tutti i risultati ottenuti, gli emendamenti approvati, siano frutto solo del grande lavoro portato avanti in Parlamento dal sottoscritto e dal Presidente Occhiuto, prima come deputato e poi come Presidente della Regione Calabria ed autorevole interlocutore con il Governo. Emendamenti, i nostri, che non hanno mai trovato la condivisione del centrosinistra (in particolare in questa legislatura il PD ha sempre votato contro le proposte normative sui TIS). Ripercorrendo tutto l’iter, credo che ciò possa risultare evidente a chiunque.”

I Tirocinanti di inclusione sociale (TIS) costituiscono un bacino di oltre 4 mila lavoratori che attualmente prestano servizio presso gli enti locali e diverse altre amministrazioni della Regione Calabria per 80 ore mensili.

Questo bacino nasce a partire dal 2015 a seguito della riforma dei trattamenti in deroga, quando un consistente numero di lavoratori, percettori del sussidio della mobilità in deroga ha concluso il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali. L’art. 44 comma 6 del D.lgs n.148 del 2015 aveva infatti previsto la possibilità di destinare le risorse residue stanziate alle Regioni per trattamenti in deroga ad azioni di politica attiva del lavoro. In riferimento a quanto disposto, la Regione Calabria ha sottoscritto con le parti sociali in data 07/12/2016 un Accordo-Quadro, in base al quale si è optato per la facoltà di destinare parte delle risorse disponibili ad azioni di politica attiva del lavoro nella modalità del tirocinio per soggetti esclusi dal beneficio diretto della indennità di mobilità in deroga.

Da allora, la Regione si è sempre limitata solo a prorogare i tirocini, prevedendo il relativo contributo, senza pensare ad alcuna forma stabile di inserimento lavorativo. Solo il Presidente Roberto Occhiuto (sin dalla sua attività come deputato) e l’On. Francesco Cannizzaro hanno posto l’attenzione sui TIS, portandola in Parlamento, presentando emendamenti puntuali che hanno portato all’approvazione di specifiche norme, offrendo quindi a questa categoria di lavoratori, fino a quel momento “non considerati”, un riconoscimento giuridico.

Nel 2021, con l’approvazione di un emendamento a firma Occhiuto-Cannizzaro, confluito nell’articolo 50-quater del DL 73/2021, l’indennità mensile dei tirocinanti calabresi è aumentata da 500 a 700 euro, grazie all’assegnazione di un contributo statale di 25 milioni di euro.

Nel 2023, con la conversione del decreto-legge 22 aprile 2023 n. 44 (cosiddetto “decreto assunzioni”), sono state poi previste, grazie all’approvazione di un emendamento a prima firma Cannizzaro, procedure concorsuali di stabilizzazione dei TIS da parte degli enti locali calabresi, con lo stanziamento per il 2023 di 2 milioni di euro e, a regime dal 2024, di 5 milioni di euro annui. L’inquadramento dei tirocinanti presso i comuni – che avviene previo superamento di procedura concorsuale con una riserva del 50% dei posti – può realizzarsi anche in deroga alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, nei limiti delle risorse finanziarie assegnate.

Nelle more dell’attuazione della suddetta norma e dell’inquadramento dei tirocinanti nei comuni, con decreto-legge n. 75 del 23 giugno 2023, convertito con legge n.112 del 10 agosto 2023 (cosiddetto decreto “assunzioni-bis”), sempre grazie a un emendamento a prima firma Cannizzaro, la Regione Calabria è stata autorizzata a prorogare di un ulteriore anno i tirocini, ottenendo a tal fine un contributo di 5 milioni di euro a parziale copertura della proroga (che al momento è valida fino al mese di ottobre 2024). La Giunta regionale, guidata dal Presidente Occhiuto, ha poi rimodulato le risorse finanziarie utilizzabili in politiche attive stanziando un ulteriore importo pari a 25 milioni di euro.

La norma introdotta dal decreto “assunzioni” (DL 44/2023) ha poi subito due ulteriori modifiche: la legge di bilancio (legge 30 dicembre 2023, n. 213) ha ampliato la platea degli enti che possono procedere all’espletamento di procedure concorsuali per contratti a tempo indeterminato con riserva al 50% per i TIS, prevedendo che possono procedere non più i soli comuni ma tutte le pubbliche amministrazioni aventi sede nel territorio regionale.

Nel corso poi della conversione del decreto “Milleproroghe” (DL 215/2023) è stata poi approvata, grazie a un emendamento a firma Cannizzaro, la norma che consente la possibilità per i comuni calabresi di assumere i tirocinanti di inclusione sociale anche con contratti a tempo determinato, part time e della durata di 18 mesi. Questo significa che i comuni potranno effettuare, in deroga ai limiti assunzionali vigenti, concorsi completamente riservati ai TIS, rispondendo quindi all’esigenza che gli enti locali avevano più volte espresso per poter finalmente iniziare a regolarizzare questa platea di personale. È stato quindi spostato al 30 settembre 2024 il termine per la richiesta a Funzione pubblica di accedere al contributo, sempre nei limiti delle risorse già stanziate a legislazione vigente.

La nuova norma introdotta dal Milleproroghe offre quindi un’ulteriore possibilità ai TIS di poter finalmente regolarizzare la propria posizione, e sottoscrivere un contratto con la pubblica amministrazione, in deroga ai vincoli assunzionali oggi vigenti per i comuni. Quest’ultima disposizione costituisce quindi un altro grande passo nel percorso normativo volto alla stabilizzazione di questo personale, da troppo tempo a servizio dello Stato senza alcun tipo di riconoscimento, e senza contributi.

Un percorso normativo costruito nel tempo, che ha ancora bisogno di ulteriori aggiustamenti (in particolare la necessità di ampliare la dotazione finanziaria della copertura riservata alle assunzioni in deroga – sia a tempo determinato che indeterminato – a fronte degli attuali 5 milioni annui stanziati che, come noto, non sono sufficienti per coprire le assunzioni dell’intero bacino), ma che ha sicuramente alla base una precisa volontà di riconoscere e voler tutelare i TIS, offrendo loro la possibilità di accesso regolare alla pubblica amministrazione. Va inoltre ampliata la platea degli enti che possono procedere all’espletamento di procedure assunzionali anche per i contratti a tempo determinato (non limitando la possibilità ai soli Comuni, ma estendendola a tutti gli enti della PA), e bisogna inoltre chiarire che i TIS possono essere assunti da tutti gli enti, non necessariamente da quelli in cui hanno svolto attività.

La Regione Calabria ha istituito un tavolo di confronto permanente con i sindacati sul tema. Si sta lavorando per trovare ulteriori forme di accesso agli enti della pubblica amministrazione, attraverso procedure di avviamento a selezione riservate ai TIS, da espletare anche in sovrannumero e in deroga alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali, accompagnando gli enti che intendono procedere con le assunzioni anche con adeguate risorse finanziarie. Sono allo studio anche ulteriori strumenti per permettere invece a coloro che fanno parte della fascia di età più elevata di avviarsi verso la pensione.

Per quanto riguarda il bacino dei cosiddetti “tirocinanti ministeriali”, ovvero le circa 2000 persone che, in Regione Calabria, lavorano presso strutture appartenenti ai Ministeri di Giustizia, Istruzione e Cultura (principalmente tribunali, scuole, musei, biblioteche) ricordiamo invece che il legislatore, grazie all’approvazione di un emendamento presentato sempre al DL 73/2021 (poi diventato articolo 50-ter) sempre a firma Cannizzaro-Occhiuto, aveva previsto un vero e proprio “concorso riservato”.

Sulla base della suddetta norma, il Formez, a seguito del DPCM che ha definito le posizioni aperte (che coincidevano sostanzialmente con il numero e le posizioni dei tirocinanti che operavano presso le sedi calabresi) ha organizzato il concorso. Si trattava nello specifico di 563 unità assegnate al Ministero della cultura, 1.000 unità al Ministero della giustizia e 393 unità al Ministero dell’istruzione. Relativamente alla prova scritta, che si è tenuta nel mese di luglio 2022, circa 255 tirocinanti del Ministero della Cultura e 11 tirocinanti del Ministero della Giustizia sono risultati non idonei, e pertanto esclusi dalla procedura. Gli esclusi lamentavano che le domande della prova non fossero attinenti ai profili professionali e alle funzioni rivestite durante l’esperienza formativa come Tirocinanti.

Pertanto, ancora grazie ad un emendamento a firma Cannizzaro presentato al DL Mezzogiorno, è stata finalmente approvata la norma che riapre il concorso per i 266 tirocinanti ministeriali rimasti fuori dal concorso dello scorso anno (art. 19, comma 9-bis, del DL 124/2023). Il Dipartimento Funzione pubblica ha di recente ricevuto i dati da parte delle amministrazioni interessate utili per predisporre a stretto giro un nuovo DPCM in grado di riavviare la procedura concorsuale. Si sta poi lavorando affinché il personale assunto con il precedente concorso (i cui contratti saranno in scadenza a partire dal mese di febbraio 2025) possa gradualmente inserirsi in maniera stabile all’interno della Pubblica Amministrazione, innanzitutto attraverso una proroga dei contratti e un aumento delle ore di servizio, continuando a operare nelle sedi ministeriali in Calabria.

In conclusione, Cannizzaro aggiunge: “Agli sgoccioli della campagna elettorale risulta inopportuno fare annunci. A dare liete notizie a questi fondamentali lavoratori ci penseremo a bocce ferme. Nel frattempo, insieme al Presidente Occhiuto, teniamo esclusivamente a rasserenare gli animi delle migliaia di padri e madri di famiglia che incontriamo ogni giorno in ogni angolo di Calabria. Ci siamo stati, ci siamo e ci saremo. Sempre al vostro fianco.”

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