“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Il Comune di Tropea è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Il sindaco Macrì amaro: “Non mi aspettavo un provvedimento del genere”

“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, alla luce degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Tropea (VV) e l’affidamento della gestione del Comune, per diciotto mesi, a una Commissione straordinaria”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Cdm. “Inoltre, vista la necessità di completare l’azione di risanamento in atto, il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento del Consiglio comunale di Sparanise (CE)”.

 “Sono molto rammaricato per la decisione del Consiglio dei ministri. So esattamente quello che ho fatto come sindaco e come amministrazione e sinceramente non mi aspettavo un provvedimento del genere”. Così il sindaco di Tropea , Giovanni Macrì, parlando con l’ANSA, commenta lo scioglimento del Comune  per condizionamenti da parte della criminalità organizzata. “Vedremo le motivazioni della decisione – aggiunge Macrì – e stabiliremo il da farsi”.
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