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Liti fiscali pendenti, la Giunta approva l’adesione alla definizione agevolata: ecco come verranno saldati i debiti del Comune di Catanzaro con l’Agenzia delle Entrate

Oggi la Giunta comunale, su proposta dell’assessore al Bilancio Marina Mongiardo, ha approvato la delibera di adesione alla definizione agevolata delle liti fiscali pendenti (legge n. 197/2022), e alla conciliazione giudiziale (d.lgs. 546/1992), in relazione ai giudizi in materia di IVA e IRAP ereditati dalla precedente Amministrazione riguardanti il pagamento all’Agenzia delle Entrate della somma complessiva di euro 8.203.241.

Con la deliberazione odierna, il Comune di Catanzaro provvederà a saldare i conti con l’Amministrazione finanziaria mediante il pagamento del 90 per cento delle imposte richieste per IVA 2012-2015 e IRAP 2013-2015, per l’importo complessivo di euro 3.485.559, nonché attraverso il pagamento dell’importo di euro 827.854 per l’imposta e gli interessi per IVA 2016, con abbattimento e conseguente risparmio di imposte, sanzioni e interessi per l’importo totale di euro 3.889.828. L’estinzione del debito avverrà in 20 rate trimestrali, in un arco temporale di 5 anni.

“Si definisce così – sostiene l’Assessore Mongiardo – la situazione più difficile e gravosa dal punto di vista finanziario che abbiamo dovuto affrontare sin dai primi giorni del mandato amministrativo e in relazione alla quale la Giunta ha ritenuto di dover adottare il provvedimento più adeguato a tutelare l’interesse pubblico e della cittadinanza di Catanzaro. Si tratta di un provvedimento che peserà sulle casse comunali ma che si è reso necessario per scongiurare il maggiore rischio di una insostenibile esposizione finanziaria dell’Amministrazione, derivante dai potenziali esiti negativi del contenzioso che ci è stato consegnato e che scaturisce da alcune incaute decisioni assunte dall’Amministrazione precedente.

Un breve excursus per le cittadine e i cittadini.

La vicenda prende avvio con l’approvazione della deliberazione della Giunta comunale n. 281/2017 relativa all’atto di indirizzo sul “Progetto di risparmio fiscale mediante controllo e verifica normativa e gestionale sulla tenuta della contabilità IVA” che demanda agli Uffici finanziari l’espletamento delle procedure per l’affidamento ad una Società esterna del servizio relativo al recupero di risorse fiscali. Nella stessa deliberazione si fa riferimento alle azioni già intraprese dall’Amministrazione per il recupero di risorse a valere sull’IRAP. L’obiettivo era di conseguire un risparmio sulle imposte IVA e IRAP ed ottenere un credito da parte dell’Agenzia delle Entrate da poter liberamente utilizzare sul bilancio comunale.

Gli Uffici Finanziari, a seguito di gara, procedono al conferimento dell’incarico alla Società di consulenza esterna che, per conto dell’Amministrazione, elabora e presenta all’Agenzia delle Entrate le diverse dichiarazioni IVA per gli anni 2012-2016 dalle quali vengono fatti emergere crediti per il Comune per la somma complessiva di euro 2.494.521,00. Tale somma viene iscritta come maggiore disponibilità in entrata e sulla spesa del bilancio comunale.

Alle suddette richieste di crediti del Comune, l’Amministrazione Finanziaria risponde avviando un’intensa attività di verifica, a conclusione della quale vengono notificati numerosi accertamenti nei quali si espone, di contro, una situazione debitoria per il Comune pari a complessivi 8.203.241 euro, con un potenziale gravissimo squilibrio finanziario per l’Ente difficilmente recuperabile.

L’Amministrazione comunale, nel corso del 2022, al fine di evitare la cristallizzazione del debito, ha contestato il contenuto dei succitati avvisi di accertamento, procedendo alla presentazione di distinti ricorsi alla Corte di Giustizia Tributaria di I Grado di Catanzaro (già Commissione Tributaria Provinciale), presso la quale pendono i relativi procedimenti.

Dinanzi a questa situazione di grandissima criticità e in presenza della disciplina sulla definizione agevolata delle controversie fiscali pendenti introdotta dalla legge n. 197/2022 (legge di bilancio 2023), l’Amministrazione ha ritenuto di dover acquisire uno specifico parere pro veritate nel quale si evidenziano, nella sostanza, numerose riserve circa la fondatezza dei motivi di ricorso proposti dall’Amministrazione Comunale e si esprimono dubbi sulla possibilità di accoglimento degli stessi da parte della Corte di Giustizia Tributaria adita. Si è inoltre evidenziato come, in caso di esito sfavorevole dei giudizi di primo grado, il Comune sarebbe immediatamente esposto al rischio di dover pagare la maggior parte degli importi pretesi con gli avvisi di accertamento, a titolo di imposte, sanzioni e interessi, con inevitabili pesanti ripercussioni sul bilancio dell’Ente. Con lo stesso parere, infine, è stato suggerito di assumere un atteggiamento prudenziale e valutare la possibilità di aderire, ai sensi e per gli effetti della legge 29/12/2022, n.197, alla definizione agevolata delle controversie fiscali pendenti, per fruire dei benefici di legge previsti.

Per completezza di informazione, voglio precisare che, all’avvio del contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, l’importo di euro 2.494.521 iscritto a credito è stato accantonato nell’avanzo di amministrazione e anche quest’anno è stato riportato nel bilancio comunale, ma ovviamente non potrà essere utilizzato a parziale copertura del debito evidenziato in quanto servirà contabilmente a compensare la cancellazione delle somme iscritte in entrata per il medesimo importo, in quanto inesigibili.

In conclusione, come ci ripete costantemente anche la magistratura contabile, operazioni come quelle che hanno generato la situazione amministrativa e contabile che abbiamo voluto portare a soluzione con la deliberazione proposta e che assimilerei ad alcune forme di “finanza creativa”, non possono “appartenere” alle pubbliche amministrazioni, soprattutto locali, che faticano a mantenersi in piedi e che certamente non possono e non devono essere esposte, per coprire i debiti derivanti da operazioni temerarie,  alla necessità di dover ridimensionare drasticamente alcuni servizi essenziali o al rischio di default con conseguente dissesto finanziario.”

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