“La vicenda dell’istituzione di un nuovo corso di medicina presso l’Unical porta ad una riflessione che va oltre il campanilismo e oltre le logiche che hanno regolato i rapporti delle università calabresi sin dagli anni ’80.
La vicenda va anche oltre la spoliazione di Catanzaro; l’ennesima. La vicenda evidenzia come da anni la classe politica ha abbandonato il capoluogo, poco si è interessata delle sue sorti e soprattutto non ha mai percepito l’università come elemento di crescita culturale e di sviluppo.
Prova ne è anche il non aver lottato per mantenere una facoltà nel centro storico per dare prestigio e rivitalizzare lo stesso.
L’università è da sempre stata vista come un’entità a sè, distante dalla comunità dalla vita della città.
Il vero punto, però, è che forse i tempi sono cambiati e che quegli accordi taciti e non che spartivano le facoltà sul territorio non valgono più.
Sono cambiate le esigenze degli studenti; le città sono cresciute e si sono sviluppate e quei patti non hanno più ragion d’essere.
Pertanto, oggi si dovrebbe lottare affinché la facoltà di medicina dell’Umg divenga ancora più competitiva e attrattiva per gli studenti. In questo senso dovrebbero essere indirizzate le richieste al Presidente della Regione.
Come la città tutta e gli organi dell’UMG dovrebbero chiedere e pretendere di avere Facoltà che siano attrattive e non solo corsi di studi che, per quanto dignitosi, risultano allo stato delle cose un contentino”. Lo afferma in una nota la coordinatrice cittadina Daniela Rotella e il gruppo Italia Viva Catanzaro.