“Qualcuno e’ stato incredibilmente silente nel corso delle regionali. Personalmente speravo che un candidato sindaco, specie quello che e’ stato il mio candidato a sindaco (perche’ 5 anni addietro ho sostenuto Nicola Fiorita; non certo il PD che gli contrappose a Ciconte, ovvero il piu’ fedele alleato di Abramo) dinnanzi ad un appuntamento epocale, non si limitasse a far l’equilibrista nel tentativo di non scontentare nessuno”. Lo afferma in una nota Francesco Di Lieto, candidato a Sindaco di Catanzaro.
“Ad esempio – prosegue – poteva, per coerenza, sostenere Domenico Lucano e cio’ che rappresenta per la nostra terra, eppure, in religioso silenzio, ha finito per aiutare quel Pd che (Minniti ancor piu’ di Salvini) puo’ vantarsi di aver distrutto il modello Riace; quel Pd guidato da Letta, ovvero il nipote d’arte capace di dar vita ad un governo-capolavoro con vice nientedimeno che Angelino Alfano; quel Pd che ha ‘stabilizzato il precariato’ relegando chi lavora al ruolo di nuovi schiavi; quel Pd capace di votare in massa l’aumento delle spese militari e contemporaneamente professandosi (in favor di telecamere) contro la guerra; quel Pd che a Roma sta al governo con tutti, dalla Lega a Forza Italia … quel Pd che, a queste latitudini, e’ sempre nelle mani di Adamo, Bossio, Irto… Certo in una regione in cui non esiste la sanita’ territoriale; in cui i vertici delle Asp sono cooptati da una classe politica che finge di litigare solamente in campagna elettorale; in cui le ambulanze non hanno neppure il medico a bordo, in cui per salvare le persone si e’ costretti a chiamare il 112 …ci sarebbe da mandarli a quel paese ed invece continuiamo ad implorare le investiture romane finendo per dar vita ad un nuovo medioevo”.
“Non giudico – conclude Di Lieto – chi sosterra’ un ‘vassallo’ del Pd. Sono scelte di vita. Confido, poi, si abbia almeno il pudore di non lagnarsi. Per quanto mi riguarda, ora come come allora, oggi come 5 anni fa, sempre dalla stessa parte: mai con questo Pd. Auguri a chi cambia idea e buona permanenza nel campo largo”.