e
Reading – Festival della lettura
presentano
L’UOMO CHE GUARDAVA PASSARE I TRENI
Da Gianmaria Testa a Georges Simenon
Gaspare Tancredi – voce e chitarra
Attilio Gualtieri – chitarra
Gianmaria Testa, classe 1958, ci ha lasciato il 30 marzo 2016. Italiano di nascita, come tanti altri artisti che hanno avuto fortuna oltre i confini italici, nel suo caso c’è voluta la Francia per scoprirlo. “Gianmaria è stato un cantautore popolare e raffinato al tempo stesso, un cantautore dalla voce roca e vellutata che ha fatto della canzone nuda la sua vera forza. Testi come piccole poesie che parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline, di amore e migranti e musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera, il valzer e creano suggestioni calde, intense, che sanno avvolgere. Il suo cantare immagini e sentimenti oltrepassa banali paragoni e facili accostamenti e si deposita diretto nell’intimo e nell’animo di chi ascolta.” L’uomo che guardava passare i treni è un omaggio in musica e parole al cantautore ma anche al ‘900. Un intreccio di canzoni e letteratura fatta di vapore, nebbia che si dilegua all’avanzare della luce. Treni e fumose stazioni ferroviarie, persone e non clienti. Viaggiatori e non vacanzieri. Un tempo lento. Forse, se non del tutto perduto di sicuro ridotto a bene prezioso, da ricercare e custodire. Da sottrarre alla velocità della tecnologia, e alla semplificazione del pensiero di massa. Gianmaria Testa ha trascorso molto del suo tempo lavorando come capostazione. Guardando i treni passare, le carrozze riempirsi e svuotarsi. Amanti avvolti in un abbraccio sul predellino, per poi venire separati da un fischio che segna una partenza. Famiglie ricongiungersi su di un binario. L’uomo ha osservato tutto questo e il cantautore ha restituito nelle sue canzoni-poesie queste immagini, sentimenti. Consegnando tutta questa umanità in transito a chi ha voglia di fermarsi, magari sorseggiando un bicchiere di vino, un caffè, ascoltando la sua voce. Le sue note. Per condividere delle emozioni. Ed è lo stesso auspicio che si augura Gaspare Tancredi, cantautore anch’egli, nel voler portare in scena, accompagnato da Attilio Gualtieri, questo progetto artistico per scoprire cosa accomuna un cantautore-capostazione di Cuneo con uno scrittore di Liegi, prolifico e geniale come Georges Simenon. __________________________________________ |