“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
HomeCalabriaVibo ValentiaLa candidata De Micheli incontra a Vibo dirigenti e soci: "All'interno del...

La candidata De Micheli incontra a Vibo dirigenti e soci: “All’interno del PD gli iscritti non contano, oligarchia decide tutto”

“La partecipazione è importante, è il sale della democrazia, ma se la partecipazione non decide la democrazia non si compie; e nel Partito democratico è incompiuta in quanto esiste invece una oligarchia che decide tutto, sia sulle persone, che sui temi, che sui contenuti”. Lo ha detto Paola De Micheli, candidata alla carica di segretario nazionale del Pd, intervenendo a Vibo Valentia in occasione di un incontro con dirigenti provinciali e iscritti dem.

“Abbiamo un problema – ha aggiunto De Micheli – all’interno del Pd: i suoi soci non contano nulla. Basti pensare che c’era un milione di iscritti alla nascita mentre oggi sono appena 55mila.

Di fatto, i circoli non decidono chi sono i parlamentari né sulle scelte politiche. Nel momento in cui non si dà voce alla base nei processi decisionali il destino è segnato: ci si ridurrà a diventare un movimento elettorale per candidare sindaci, presidenti di Provincia, di Regione.

Non è questo il destino della sinistra, ma secondo qualche altro candidato alla segreteria invece sì”. “Per parte mia – ha sostenuto ancora De Micheli – credo che abbiamo fondato il Pd per fargli assolvere un ruolo storico e che anche i circoli devono esistere come sentinelle del territorio per la loro capacità di prossimità ai problemi veri”.

“Statuto dei lavoratori sia trasformato nello Statuto dei lavori”

“Io propongo di riscrivere lo Statuto dei lavoratori, di trasformarlo nello Statuto dei lavori e di ricominciare a scrivere i diritti sostanziali tra tutti quelli che lavorano. Non possiamo tenere separata la questione del salario con quella dei diritti”.

“Ci sono alcuni contratti collettivi nazionali – ha aggiunto De Micheli – che non riconoscono la malattia o la maternità. E come possiamo pensare che i giovani rimangano al Sud? Il tema del lavoro l’abbiamo dimenticato in funzione del tatticismo e del governismo e lo dice chi ha vissuto un travaglio enorme con la segreteria Zingaretti sul decidere se andare o meno al governo con i Cinque Stelle, e che ha subito pressioni enormi per costituire l’esecutivo.

Poi, vero, ho fatto il ministro, ma ricordiamo tutti la discussione dell’agosto 2019. Ebbene, non ci possiamo permettere di essere distratti dal potere ma dobbiamo usarlo per cambiare le cose”..

“Basta tatticismi, rivitalizzare principio unità”

“La mia candidatura, con un punto di vista femminile, concreto, pragmatico, realistico vuole provare a rivitalizzare il principio che ci ha uniti 16 anni fa e vuole provare a disegnare un desiderio, una visione collettiva per ritornare ad avere voglia di cambiare il mondo, senza tatticismi. Di tattica muoiono le squadre di calcio, figuriamoci i partiti politici”.

“Io credo che noi ci siamo persi – ha aggiunto De Micheli – perché il Pd è diventato un luogo in cui bisognava rispondere non ai bisogni dei cittadini ma dei singoli dirigenti. Questa situazione ha determinato rotture sulle relazioni interpersonali, l’assenza di una vera unità del partito a fronte di un unanimismo di facciata in certi passaggi, anche molto delicati della nostra storia.

O il Pd si riprende il principio vitale per il quale è nato e che è il desiderio collettivo di cambiare le cose, di perseguire politiche egualitarie e sostanziali, altrimenti in questo modo non ce la facciamo, neanche se viene il Padreterno a guidarlo”.

Articoli Correlati