“Ho imparato così tanto da voi, Uomini... Ho imparato che ognuno vuole vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata” - Gabriel Garcia Marquez
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Incendiato il portone di Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia

Ignoti hanno tentato di appiccare fuoco ad una porta del settecentesco Palazzo Gagliardi, di proprietà del Comune, sito nel centro storico di Vibo, quella relativa ai locali dati in uso al “Cev”, il Comitato editori vibonesi. L’episodio si è verificato ieri sera intorno alle 21. Sono stati i titolari del locale attiguo a far scattare l’allarme e a spegnere le fiamme. Duro il commento del sindaco Maria Limardo: “È un gesto deprecabile di fronte al quale la comunità Vibonese esprime tutto il suo sdegno e che non può essere qualificato come una ‘bravata’ dei soliti ‘balordi’ ma che va condannato con assoluta fermezza. Mentre esprimo solidarietà agli amici del Cev i cui locali sono stati invasi dal fumo, un grazie va ai carabinieri per il loro tempestivo intervento e a quei cittadini attivi e responsabili che hanno dato l’allarme. In queste circostanze si rimane sempre sgomenti e senza parole, speriamo che le telecamere, ormai ampiamente diffuse su tutto il territorio – ha concluso il Sindaco – possano consentire di individuare i colpevoli”.

«Un gesto che offende la città di Vibo Valentia e tutti coloro che hanno a cuore il sapere, la storia ed i valori».
È senza giri di parole lo sdegno del consigliere regionale e coordinatore regionale in Calabria di “Italia al Centro” Francesco De Nisi commentando il tentativo da parte di ignoti di appiccare fuoco ad una porta del settecentesco Palazzo Gagliardi, di proprietà del Comune, sito nel centro storico di Vibo Valentia, quella relativa ai locali dati in uso al “Cev”, il Comitato editori vibonesi.
De Nisi, inoltre, esprime ferma condanna «per un atto vile, che mira a ferire la nostra sensibilità e la straordinaria tradizione culturale e civile della città di Vibo Valentia».
Il consigliere regionale, inoltre, non esita a sottolineare che in casi del genere occorre «fare i conti con gli incivili e con l’ignoranza» e che ciò «ci deve far riflettere sulla necessità di protezione e sicurezza degli immobili e dei luoghi simbolo delle nostre città».
Poi conclude: «Ecco perché bisogna da un lato cercare di educare i cittadini al bello, perché e dall’altra anche con il controllo e le sanzioni».

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