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Sanità, Tavernise (M5S): “Occhiuto revochi l’incarico al commissario dell’Annunziata”

“Quanto sta accadendo all’ospedale Annunziata di Cosenza palesa un degrado intollerabile che si protrae da tempo ormai. E’ un degrado totale sia gestionale che organizzativo paralizzante soprattutto l’attività in pronto soccorso, ma investente anche i reparti della struttura ospedaliera”. Lo afferma il capogruppo del M5S in regione Davide Tavernise, “a più riprese oggetto di segnalazioni dei cittadini”.

“L’ospedale punto di riferimento importante per tutta la provincia di Cosenza – prosegue – continua ad avere numeri impietosi e posti letto drammaticamente carenti, per cui il pronto soccorso si presenta, secondo quanto denunciato da numerosi cittadini, come un coacervo di barelle con pazienti abbandonati a se stessi che restano in pronto soccorso piuttosto che trovare posto nei reparti. Il dca n.73 del 13 luglio scorso, attribuisce al commissario gli obiettivi di mandato orientati al soddisfacimento delle improrogabili esigenze dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza e tra questi compare la riorganizzazione e il potenziamento del pronto soccorso. A distanza di oltre cinque mesi e mezzo dal conferimento dell’incarico al nuovo commissario la situazione dell’Annunziata non pare diversa dal passato. Tanto non può procrastinarsi, per cui l’intervento del presidente Occhiuto in qualità di commissario ad acta non può non andare verso la revoca dell’incarico”.

“Vero è – afferma Tavernise – che sull’Annunziata gravano gli errori di anni di pessima gestione, per cui ad esempio non si è neanche assunto il personale che pur poteva essere assunto, in quanto autorizzato, ma secondo le segnalazioni pervenute oggi si parla addirittura di mancanza di farmaci, di letti fuori uso, persino di mancanza del necessario per i servizi igienici. A tanto si aggiunge la situazione di reparti che nelle ore notturne risultano sottoposti al controllo di un solo infermiere per 30 pazienti. Tutto questo – conclude Tavernise – eccede i problemi straordinari come l’implementazione della medicina territoriale, che aiuterebbe a decongestionare il pronto soccorso, ma attiene a capacità organizzative che continuano a mancare drammaticamente”.

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