La Calabria risulta essere maglia nera in tema di applicazione dei contratti pirata dei pubblici esercizi. Da una recente ricerca di Confcommercio è emerso che la provincia di Vibo Valentia è la prima con il 26,46% di lavoratori in dumping, seguita da Cosenza (13,51%), Catanzaro (9,36%), Reggio Calabria (8,74%), Crotone (5,18%).
Tuttavia, nonostante nel settore siano depositati oltre 40 contratti collettivi presso il Cnel, il 92,5% dei lavoratori applica il Ccnl Fipe. Gli altri contratti, spesso sottoscritti da organizzazioni meno rappresentative (“contratti pirata”), è scritto in una nota, introducono trattamenti economici e tutele decisamente inferiori.
Sul problema del dumping contrattuale nei pubblici esercizi imprese, Cgil, Cisl, Uil e numerosi professionisti si sono confrontati all’incontro di Fipe Confcommercio Cosenza sul tema “Servono regole chiare per fermare la corsa al ribasso”. “Le simulazioni contenute nel Manuale sul dumping contrattuale 2025 mostrano differenziali retributivi che possono raggiungere fino al 30% in meno rispetto ai minimi del Ccnl Fipe” è stato ricordato, sottolineando l’impatto diretto sulla concorrenza tra le imprese.
L’entità del fenomeno, è scritto in una nota, è confermata anche dagli organi di vigilanza: un controllo ispettivo su tre, infatti, riguarda proprio l’errata applicazione del contratto collettivo. “La presenza così numerosa di imprese e professionisti dimostra che il tema è sentito e urgente – ha sostenuto la presidente di Fipe Confcommercio Cosenza, Laura Barbieri -. Il dumping contrattuale sta creando un mercato distorto, in cui chi applica correttamente il Ccnl Fipe è penalizzato. Chiediamo con forza una legge sulla rappresentanza che ponga fine a questa frammentazione e tuteli gli operatori seri”.
La necessità di chiarezza normativa è stata evidenziata anche dalle istituzioni presenti. Massimiliano Mura, direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Cosenza, ha sottolineato come la mancanza di norme univoche complichi l’attività ispettiva.
Di comune accordo Maria Letizia Canino dell’Inps di Cosenza, che ha evidenziato tutto l’impegno del servizio ispettivo dell’Ente al contrasto al dumping contrattuale in tutti i settori, non solo quello dei pubblici esercizi e con un approfondimento sugli impatti contributivi derivanti dall’utilizzo di contratti non pertinenti. L’incontro, conclude la nota, ha registrato una forte sinergia tra le parti sociali e i professionisti, a partire dalla partecipazione dei massimi livelli sindacali.
