“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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Ruotolo (PD): “Sciopero illegittimo? La destra se la prende con la gente”

”La destra, come sempre, parte in quarta. Salvini dice che lo sciopero è illegittimo, quando poi c’è un moto di indignazione che supera qualsiasi barriera. Gaza è tra di noi: è a Cosenza, in questo momento, Gaza è a Busto Arsizio, a Napoli, a Palermo, a Roma, a Milano. Gaza è dovunque. Perché è insopportabile quello che sta succedendo a Gaza”.

A parlare all’Adnkronos, dalla piazza di Cosenza, dove si sta svolgendo il corteo pro Palestina, l’eurodeputato Pd, Sandro Ruotolo. Per l’esponente dem – in Calabria anche per il tour elettorale a supporto del candidato del ‘campo largo’ alle Regionali, Pasquale Tridico – ”il governo usa la fame per ‘arma da guerra’. È una cosa che non è accettabile. Noi abbiamo un governo che, invece di prendersela con Israele, se la prende con quelli che combattono con le armi della pace quello che sta accadendo in Israele, che è un’occupazione illegale di Gaza e, soprattutto, il blocco navale, che è stato la negazione del diritto internazionale”.

”Questa destra – afferma l’europarlamentare – invece di prendersela con chi provoca il genocidio, se la prende con chi contesta e critica il genocidio, con chi protesta contro il genocidio. In altri termini, invece di risolvere i problemi della gente, se la prende con la gente”.

“Gaza è tra noi, in ogni angolo del Paese. A Cosenza come a Napoli, a Milano come a Roma. Oggi l’ho visto in piazza con i manifestanti per lo sciopero generale: Gaza è lì, nella voce di chi chiede giustizia, perché la tragedia di quel popolo riguarda tutti noi”. Lo scrive su Facebook Sandro Ruotolo, componente della segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.

“Da 727 giorni, da quel 7 ottobre di due anni fa, assistiamo a una carneficina – prosegue – che ha scosso l’opinione pubblica mondiale, spiazzando istituzioni, partiti e media. La differenza con l’Ucraina è evidente: lì l’Europa ha mobilitato armi, aiuti, sanzioni, pressioni diplomatiche. Qui, di fronte a migliaia di civili palestinesi massacrati, la comunità internazionale resta inerte. Per questo Gaza è diventata il simbolo di un’ingiustizia insopportabile. E mentre Trump sostiene Netanyahu in questa tragedia, il governo Meloni si accoda: invece di riconoscere lo Stato di Palestina e condannare Israele, accusa la Flotilla di ‘minare un processo di pace’ che non esiste più. Invece di comprendere le ragioni dell’indignazione verso Israele, il governo se la prende con chi protesta, non con gli autori del genocidio”.

“Il piano di Trump non è un progetto di pace: è un ultimatum, forse un piccolo passo verso il cessate il fuoco, ma nulla di più. La pace può nascere solo da un fatto chiaro e concreto: il riconoscimento dello Stato di Palestina. È l’unica via per mettere fuori gioco Hamas e restituire speranza al popolo palestinese. Noi siamo orgogliosi di partecipare a queste manifestazioni contro la barbarie. Restiamo umani”, conclude.

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