«La presentazione del libro “Uccidere un fascista. Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio” di Giuseppe Culicchia, svoltasi presso la libreria Ubik nel quartiere Lido di Catanzaro, ha segnato un momento di alto valore civile e culturale, registrando una presenza di pubblico imponente, che ha letteralmente riempito ogni spazio disponibile.»
Lo dichiara Eugenio Riccio, consigliere comunale di Catanzaro, che ha promosso e moderato l’incontro nell’ambito delle iniziative dedicate al cinquantesimo anniversario dell’uccisione di Sergio Ramelli, avvenuta nel 1975 per mano di un commando dell’estrema sinistra.
«Ringrazio l’autore Giuseppe Culicchia – afferma Riccio – per il coraggio e la lucidità con cui ha ricostruito una delle pagine più oscure degli anni di piombo. Ramelli fu assassinato per aver espresso un’opinione libera, per aver denunciato in un tema scolastico la violenza brigatista. A distanza di cinquant’anni, questa verità fa ancora paura a chi non ha mai avuto il coraggio di compiere una riflessione autocritica sulla cultura dell’odio politico. Onorare la sua memoria a Catanzaro è stato un atto dovuto, un gesto di verità e di civiltà, contro ogni rimozione ideologica. Abbiamo ricordato Sergio perché glielo dovevamo, per ciò che rappresenta e per ciò che ha subito.»
Un ringraziamento particolare è stato rivolto da Riccio all’assessore comunale Nunzio Belcaro, padrone di casa dell’evento in quanto titolare della Libreria Ubik:
«Non posso non sottolineare la coerenza e la serietà istituzionale di Belcaro, esponente di una giunta di centrosinistra che, pur avendo una visione politica distante dalla mia, ha dimostrato un profondo rispetto per il pluralismo delle idee e per il valore della memoria condivisa. In un panorama spesso segnato da ipocrisie e conformismi, Belcaro ha confermato di essere, pur nella sua marcata identità ideologica, uno degli amministratori più corretti e intellettualmente onesti con cui confrontarsi.»
Riccio ha voluto ringraziare anche le autorevoli presenze istituzionali intervenute:
«Desidero esprimere gratitudine al Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che ha tracciato una riflessione lucida sull’importanza del rispetto tra avversari politici, in antitesi a quella stagione di odio che colpì troppi giovani, vittime della violenza ideologica. Grazie anche ad Aristide Anfosso, che con la sua testimonianza ha portato la voce di una sinistra che negli anni ’70 sognava un cambiamento pacifico e ha saputo arricchire il dibattito con spirito democratico. Un ringraziamento sentito va infine al Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, che ha voluto rappresentare, in un contesto istituzionale alto, il significato politico e morale della figura di Sergio Ramelli, icona della destra italiana e punto di riferimento per intere generazioni militanti.»
Conclude Riccio:
«Rivolgo un grazie sincero a tutti coloro che hanno partecipato, molti dei quali condividono con me un lungo percorso politico iniziato molti anni fa, uniti nel ricordo di Sergio Ramelli. Il libro di Culicchia merita di essere studiato nelle scuole, perché restituisce il volto umano di un ragazzo assassinato per un’idea. Racconta una tragedia che ha colpito una famiglia e un’intera comunità, vittime di un odio ideologico che inneggiava a slogan come “uccidere un fascista non è reato”. Un odio che purtroppo non è scomparso, come dimostrano le recenti minacce rivolte ai familiari di alcuni esponenti politici o i boicottaggi simbolici verso questo stesso libro, esposto a testa in giù in alcune vetrine.»