Nota della vicepresidente del Consiglio Comunale, Manuela Costanzo
Non saremo l’eccellenza, ma Catanzaro rinvia al mittente l’assegnazione della maglia nera per ciò che concerne il presidio Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
Non mettiamo in discussione i numeri di Agenas, semplicemente perché facciamo un altro lavoro, ma non consentiamo nemmeno di mettere sulla graticola la professionalità e l’impegno di tanti, che non è minore a quello di colleghi sparsi sul territorio nazionale.
Quando si parla di sanità bisognerebbe stare molto attenti alle pagelle.
La sanità si occupa di vita, di speranza, di persone che soffrono e che hanno bisogno e che spesso non hanno altra possibilità. Etichettare un ospedale come il migliore o il peggiore, stando a freddi numeri, significa non tenere in considerazione tutti i casi che non in una giornata, ma in un solo quarto d’ora, si presentano a medici, infermieri, OOSS e a tutto il personale impegnato a trattare con le persone.
Certo ci sono carenze strutturali, in tutti gli ospedali pubblici d’Italia, e di queste carenze i primi a subire le conseguenze sono proprio coloro che negli ospedali ci lavorano, che vorrebbero dare risposte, che a volte sono costretti a far finta che forse c’è una speranza , davanti ai familiari di un malato, quando sanno che forse non sarà così.
Leggere che Catanzaro ha la maglia nera per l’inefficienza dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, lo troviamo ingeneroso, ingiusto e non rispettoso nei confronti di tutti i cittadini della Calabria che arrivano a Catanzaro.
Arriveremmo quasi a pensare che attribuire voti e maglie serva a far perdere fiducia nella sanità locale e a incentivare, in maniera osiamo dire un po’ subdola, la migrazione sanitaria. Riteniamo che sia un gioco pericoloso, ecco perché non scendiamo sul terreno delle classifiche. Ma chiediamo che laddove ci sono criticità strutturali importanti che vanificano lo sforzo umano e professionale del personale, si intervenga.
Leggiamo in continuazione dell’impegno di rappresentanti del governo per incrementare gli organici delle forze dell’ordine e ne siamo ben lieti e accogliamo con favore queste notizie, ma c’è un altro esercito che combatte una battaglia quotidiana molto importante per garantire il bene più prezioso, la salute. Ci piacerebbe che anche le fila di questo esercito fossero incrementate con lo stesso impegno delle altre categorie.