Il Casale dei Cedrati, centro culturale nel cuore più antico del parco di Villa Doria Pamphili a Roma, e Slow Food Italia hanno intrapreso una collaborazione per il ripristino dell’agrumeto attraverso la piantumazione di agrumi Presidio o Arca del Gusto.
Grazie a ‘SLOW FOOD ROMA – Testaccio Ostiense Trastevere’ che ne sta curando l’organizzazione, sabato 16 novembre è arrivato al Casale anche il Bergamotto di Reggio Calabria, offerto dalla Condotta slow reggina, insieme ad altri prodotti che sono stati degustati dai partecipanti nel pomeriggio dove Ugo Sergi, produttore di bergamotto biologico ad Amendolea di Condofuri, ha raccontato la storia mistica ed economica di questo frutto, così unico e dalle molteplici proprietà.
È sempre difficile spiegare il “Bergamotto di Reggio Calabria” a chi non lo vive direttamente. Questo agrume così unico e di incerta provenienza, continua ad emozionare ed affascinare.
Tra le tante persone presenti all’evento, anche Danilo Messineo e la sua famiglia, che per lavoro si sono dovuti trasferire nella capitale. Suo l’emozionante racconto che segue:
IL PROFUMO DI CASA
“C’è qualcosa di magico nel ritrovare la propria terra lontano da casa. Da reggino trapiantato a Roma, con oltre vent’anni di peregrinazioni tra l’Inghilterra e l’Italia, porto dentro di me un legame indissolubile con una città unica, contraddittoria, sempre sfuggente. Reggio Calabria non è solo un luogo, ma un intreccio di memorie e sensazioni che riaffiorano nei momenti più inaspettati.
L’occasione di ritrovare un frammento della mia terra si è presentata al Casale dei Cedrati, nel cuore del parco di Villa Doria Pamphili. Un evento dedicato alla piantumazione di agrumi, promosso da Slow Food Italia, Slow Food Reggio Calabria Area Grecanica e Slow Food Roma, in cui il bergamotto, simbolo inconfondibile della mia terra, era protagonista.
Entrando, mi sono subito immerso nella bellezza del luogo, un tempo antico agrumeto, oggi recuperato con cura. Il Casale dei Cedrati, con i suoi colori caldi e l’atmosfera accogliente, sembrava il palcoscenico perfetto per questa celebrazione. Dopo il chinotto di Savona, era giunto il momento di piantare il secondo agrume del progetto: il bergamotto.
A raccontare la sua storia, Ugo Sergi, proprietario dell’Azienda Agricola Il Bergamotto. Ugo incarna quella saggezza tipicamente calabrese, la ricerca di un equilibrio tra la conoscenza teorica e l’esperienza vissuta. Le sue parole hanno rievocato le leggende e i misteri, per me finora ignoti, che avvolgono questo frutto raro e prezioso.
Non si sa con certezza da dove provenga né chi l’abbia portato in Calabria. Si sa solo che cresce in un’unica fascia di terra ionica, lunga circa 150 km, attorno a Reggio. Il bergamotto non è un agrume come tutti gli altri e, forse, è proprio questo che lo rende speciale. Come il reggino, è unico e intraducibile, legato indissolubilmente alla sua terra.
Ho scoperto con stupore che l’Earl Grey, il tè più amato dagli inglesi, deve il suo aroma proprio a questo frutto. Avrei potuto vantarmene durante i miei anni in Inghilterra!
Oltre al suo valore economico per il territorio, grazie alla sua importanza nel mondo della profumeria e della cosmesi, il bergamotto è anche un alleato prezioso per la salute. Il suo succo può abbassare il colesterolo e la glicemia, mentre il suo olio essenziale – u ‘spiritu’, come lo chiamiamo a Reggio – possiede un potere trascendente. È un rimedio purificante e rigenerante: aiuta a combattere lo stress, riduce l’agitazione e favorisce il rilassamento.
Quando Ugo ha messo qualche goccia di quell’olio essenziale nelle mie mani, mi sono lasciato trasportare dal profumo. Improvvisamente, mi sono ritrovato immerso in una calma profonda, come se tutto il peso delle mie giornate fosse svanito. Il respiro si è fatto più lento, il corpo si è disteso, e una sensazione di leggerezza mi ha pervaso, quasi fosse un invito a lasciar andare ogni tensione.
Strofinando le mani, il profumo di bergamotto si è sprigionato ancora più intenso, avvolgendomi completamente. Il cerchio si è chiuso, e in quell’istante ho sentito odore di casa.
Ma cos’è davvero casa per me? Non è solo Reggio, non è un luogo fisico delimitato. Casa è un sentimento, un viaggio interiore fatto di frammenti di memoria e di legami profondi. È il filo invisibile che intreccia passato e presente, che dà senso a chi sono oggi, qui a Roma.
Il profumo di bergamotto è stato il mio ponte verso casa. Non un ritorno materiale a Reggio, ma un ritorno alla mia Reggio: quella fatta di emozioni, ricordi ed esperienze uniche, di una narrazione che appartiene solo a me. È un viaggio che non si ferma, un continuo andare e venire tra ciò che ero, ciò che sono e ciò che diventerò”.