Nello splendido Palazzo dei Principi Lanza ed alla presenza di un numeroso pubblico è stato presentato alla cittadinanza l’ultima opera di Giacomo Francesco Saccomanno, avvocato e giornalista, dal titolo “La questione meridionale: forse è la volta buona?”. A condurre la serata la brillante e preparata giornalista Nicoletta Toselli. A porgere i saluti istituzionali il consigliere comunale, delegato dal sindaco, Daniele dell’Osso, che ha ringraziato l’autore dell’opera per averla voluta presentare a San Nicola Arcella e per aver consentito, così, una informazione diretta e oggettiva.
Una serata condotta eccellentemente dalla Toselli che ha consentito un approfondimento molto interessante sia sul Ponte dello Stretto che, maggiormente, sulle collegate ed indispensabili infrastrutture. L’avv. Saccomanno ha voluto ricordare le ragioni del suo impegno politico e sociale, precisando che ha cercato di dare un contributo diretto alla propria terra, specialmente dopo aver perso al tempo l’unico nipote Giacomo Francesco per malasanità. Un momento di commozione quando ha dovuto ricordare gli accadimenti e la dolorosissima perdita di un bambino di 24 mesi, che si sarebbe potuto salvare se la Calabria avesse avuto un reparto di cardiochirurgia pediatrico. Poi, con grande passione, l’autore del libro si è soffermato sulla questione meridionale, ricordando le vicende storiche e, infine, la fallimentare politica assistenziale, che ha solo portato, poi, ad investimenti calati dall’alto e che sono serviti solo per sprecare risorse. È emerso dalla discussione il pesante individualismo delle persone che vivono in Calabria e una mediocrità della classe politica che non è riuscita a costruire una regione moderna ed all’altezza della sua storia, dei suoi beni culturali, della sua gastronomia, delle sue coste e delle bellezze che tutti ci invidiano. Un’arretratezza decennale che ha collocato la Calabria agli ultimi posti di ogni classifica nazionale ed europea e che ha fatto scappare le migliori intelligenze, pur dinnanzi ad uno sforzo importante ed a un impegno costante dell’attuale presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto. A dire dell’autore il decadimento secolare non può essere superato in pochi anni e senza, tra l’altro, di strumenti di pianificazione e sviluppo a breve e lunga scadenza. Ma, non tutto è perso! Saccomanno, con la radicazione della sua conoscenza e con una lunga esperienza, ha fornito una speranza: le infrastrutture sono il primo elemento per far crescere una comunità ed un territorio. Ed oggi la Calabria, grazie al Ministro Salvini, ha la possibilità di cambiare pelle, se le tante opere in essere ed in programma saranno condivise, partecipate e gestite direttamente dai territori. Non è più il tempo di assistenzialismo e di interventi calati dall’alto e, poi, abbandonate, in quanto non necessarie.
Saccomanno a questo punto ha snocciolato e fatto vedere quante opere sono indirizzate verso la regione e quante risorse sono e saranno impegnate. Tutto ciò grazie al ponte, attrattore di crescita e modernità, ma, principalmente, per la caparbietà di un ministro che messo in campo, tra Calabria e Sicilia, oltre 80 miliardi. Il ponte, quindi, un attrattore di opere rilevanti come: l’alta velocità, il completamento dell’autostrada, l’elettrificazione della rete ferroviaria jonica, la SS 106, le trasversali, ecc., che sono quasi tutte cantierate e che dovranno essere completate, naturalmente, entro il 2032, data prevista per l’inaugurazione del ponte sullo Stretto. Opera questa straordinaria, che tutto il mondo ci invidia, e che sarà la calamita per turismo, investimenti e sviluppo economico. Tutto ciò, però se i calabresi prenderanno seriamente coscienza di quello che è stato messo in campo e riusciranno, almeno per una volta, a lavorare assieme, senza individualismi e con la gestione di un processo di alta valenza economica, sociale e di rilevante sviluppo.