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Dl elezioni: sì al voto per gli studenti fuorisede, bocciato il terzo mandato di sindaci e governatori

La Lega ha ritirato l’emendamento per il terzo mandato ai sindaci. La proposta aveva avuto il parere contrario del governo. Il testo riguardava i grandi comuni, quelli con più di 15mila abitanti.

E’ invece andato ai voti, invece, ma è stato respinto l’emendamento del Carroccio al dl elezioni sul terzo mandato per i governatori delle regioni. In commissione Affari costituzionali, dove il provvedimento è all’esame, si sono espressi contro la proposta di modifica leghista, Fratelli d’Italia e Forza Italia sostenuti da Pd, M5s, Avs. A sostegno della Lega ha votato Italia viva. Azione non ha partecipato al voto. In tutto ci sono stati 4 voti favorevoli, 16 contrari, un astensione e un non ha partecipato.

“E’ una anomalia tutta italiana quella del limite dei mandati per i sindaci”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, prima di entrare a Palazzo Chigi per la Cabina di regia sul Pnrr. “Sul terzo mandato credo che nessuno si sia fatto un’idea. C’è un balletto tra tutti i partiti dell’arco costituzionale che non tiene conto della volontà dei cittadini di potersi scegliere il proprio sindaco o presidente di Regione”, ha spiegato. “Credo che adesso sia solo una questione di rapporti di forza tra i diversi partiti di tutti gli schieramenti. Nessuno discute sull’opportunità, o meno, di dare ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti”, ha osservato Decaro.

La commissione affari costituzionali del Senato ha dato il via libera invece all’emendamento al dl elezioni, presentato da FdI, che riguarda la possibilità di votare per gli studenti fuori sede per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024.

“Vorremmo cercare di dimostrare concretamente che l’approccio del Governo sia diverso rispetto al passato sui giovani, cercare di passare dalle parole ai fatti. Il disegno di legge passato all’unanimità è un provvedimento che corrisponde a una prima risposta. Sul tema della disaffezione al voto dei primi segnali sono arrivati attraverso l’impulso parlamentare che è diventato un patrimonio comune”, ha commentato il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi.

C’è chi, tuttavia, ha definito il provvedimento una vittoria a metà, in quanto non include i lavoratori domiciliati fuori dalla propria regione di residenza. “Speriamo che in Aula si riesca a rimediare all’errore di aver escluso i lavoratori dal voto alle Europee per i non residenti. Noi di Azione con altre migliaia di persone non ci siamo mobilitati per mesi per ottenere un risultato così misero. Auspichiamo quindi che il Governo si applichi per ovviare a questa mancanza nel più breve tempo possibile” hanno affermato la deputata Giulia Pastorella e il senatore Marco Lombardo, di Azione.

 

Sono 446.603 gli studenti fuorisede che aspettano di poter andare a votare: oggi è stato approvato all’unanimità l’emendamento per consentire loro di votare. Il dato si desume dall’ultimo rapporto Anvur – sistema della formazione superiore e della ricerca 2023.

La maggior parte dei fuorisede universitari vive in Emilia Romagna (oltre 86mila) e in Lombardia (oltre 83mila), 41mila li conta il Piemonte, 35 mila la Toscana, 55mila il Lazio, poco più di mille in Sardegna, 2600 in Calabria, 7200 la Sicilia, sono solo 437 in Valle d’Aosta.

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