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Ecosistema Digitale della Cultura: “Metaverso Calabria” il primo progetto di Fabio Gallo che, da Cosenza, darà voce alla Calabria intera

di Roberta Mazzuca – Se a Cosenza, antica “Atene della Calabria”, patria dell’umanista Aulo Giano Parrasio che fondò una delle Accademie più antiche d’Europa, e terra natale di menti straordinarie quali quella del filosofo Bernardino Telesio, ritrovare il bagliore di quella splendente cultura di un tempo è impresa ardua, ancor di più potrà sembrare pretenziosa la costruzione di un ecosistema digitale della cultura che recuperi la dignità della terra dei Bruzi. Un’impresa affidata, con la prima delega in Italia, a Fabio Gallo, esperto di Intelligenza Connettiva e Gestione della Conoscenza con un trascorso trentennale di artista internazionale. Una figura che, con dedizione e passione, oltre che grande competenza, ha già restituito alla città un pizzico di quella cultura di cui necessita. Un esempio ne è il progetto di digitalizzazione e rigenerazione territoriale “Cosenza Cristiana”, finalizzato alla riappropriazione responsabile del grande patrimonio culturale della città storica di Cosenza e realizzato senza un solo euro di fondi pubblici o sponsor privati. Un progetto innovativo e intelligente, inaugurato dal ministro Dario Franceschini che, dopo averlo visto, ha deciso di inserire la Città Storica di Cosenza nell’elenco delle quattro città del Sud Italia da finanziare con Fondi Europei, destinandole ben 90 milioni di euro. Ancora, la più recente creazione del Centro di Alta Competenza CONNESSIONI con cui si è dato vita a MetaversoCOSENZA, un progetto che lega cultura e tecnologia in direzione di una riappropriazione collettiva del patrimonio culturale e storico della città. Portavoce Nazionale del Movimento Civico NOI, con il quale si batte su svariati temi che interessano la cittadinanza nel capoluogo bruzio, Fabio Gallo appare sicuramente persona in grado di operare questo necessario tentativo di recupero della nostra vasta e bellissima tradizione culturale.

Così, dopo l’esperienza di MetaversoCOSENZA, primo e nuovo progetto in atto con l’assegnazione di questa nuova delega sarà MetaversoCALABRIA che, ci spiega proprio Fabio Gallo, “è il primo ecosistema digitale calabrese della cultura. Abbiamo già pronte 1.500 visite virtuali su tutta la Calabria e 67.000 immagini ad altissima risoluzione”. Un progetto imponente pronto a debuttare e mostrare la magnificenza di “una terra così bella, prestigiosa e importante, che – afferma ancora Gallo ai nostri microfoni – non ha nulla in rete. Questo ci deve far riflettere. Dopo tanti miliardi spesi, ancora non c’è nulla in rete che possa rappresentarci e portare economia”. Non solo cultura, tecnologia e digitalizzazione, dunque, ma anche economia.

Cultura, infatti, non è semplice accumulo di informazioni e conoscenze fini a se stesse, ma colonna portante di ogni società. Cultura è insieme di comportamenti, conoscenze, norme, sistemi di valori, meccanismi di controllo, che determinano e orientano socialmente ed economicamente la comunità a cui fanno riferimento. Una società priva di cultura è, di fatto, inesistente, così come oggi lo è Cosenza, città privata del suo substrato culturale e, con esso, della possibilità di imporsi nel panorama locale, nazionale e mondiale. Cosenza avrebbe molto da dire, da raccontare, da mostrare, da far vivere. Come un fanciullo toccato da un trauma, però, non riesce oggi a proferire parola, bloccata in un mutismo assordante in cui una cattiva politica dedita all’apparenza e mai alla sostanza, l’ha inesorabilmente gettata. Parlare oggi di cultura digitale, di ecosistema digitale della cultura, e farlo con una personalità come quella di Fabio Gallo, significa allora recuperare, oltre che la tradizione del nostro popolo, anche la speranza di tornare a vivere della nostra cultura, valorizzandola e preservandola nel tempo e nello spazio.

OGNI EPOCA HA LA SUA CULTURA: L’ECOSISTEMA DIGITALE DELLA CULTURA PER RECUPERARE IL NOSTRO PASSATO E IMMAGINARE UN NOSTRO FUTURO

Ogni epoca ha la sua cultura. Nell’antichità, ad esempio, le civiltà agivano all’interno di una cultura artigianale, legata al modello di produzione della bottega, caratterizzata da rapporti ravvicinati tra i soggetti sociali e dove la trasmissione del sapere avveniva tramite la comunicazione orale e l’esempio pratico. Alla fine del Settecento arriva la cultura industriale, legata al modello di produzione della fabbrica e caratterizzata da rapporti fortemente gerarchici dove la trasmissione del sapere è formalizzata in forma scritta da manuali, istruzioni e procedure. Con la cultura digitale, caratteristica preponderante della nostra epoca, delineata da rapporti decentrati e dove la trasmissione del sapere avviene nella forma della rete, la cultura compie un cambio di rotta inedito. Si pone, cioè, a un livello superiore, che ingloba tutte le fasi precedenti: ogni cosa si riconfigura attraverso il digitale. Si trasforma, in maniera totalizzante e pervasiva, in un vero e proprio ecosistema capace di riformulare i saperi del passato e, contemporaneamente, proiettarsi nel futuro. Ecco perché pensare un ecosistema digitale in relazione a una terra che ha bisogno di recuperare il proprio passato per riuscire a immaginare un futuro potrebbe rivelarsi una scelta vincente.

Solo il tempo potrà dirlo. “Ci piace portare dei primati, non imitare, ma sperimentare. Perciò, stiamo sperimentando” – afferma ancora Fabio Gallo in merito al progetto MetaversoCALABRIA. “Il Centro di Alta Competenza CONNESSIONI connette le grandi competenze con il mondo dei giovani, con quello della famiglia, del turismo, del pellegrinaggio, dei viaggiatori, dei visitatori e, quindi, con i cittadini”. La sfida lanciatagli da Franz Caruso con l’assegnazione di questa delega, inoltre, gli consentirà di essere anche consulente del sindaco per il Teatro Rendano, attuando una complessa rigenerazione del patrimonio culturale di Cosenza che non è solo teatro, ma musei, aree archeologiche, biblioteche, Accademia, esposizioni museali all’aperto come il Mab, complessi monumentali, palazzi storici, e oltre due millenni di storia. “Insieme al sindaco di Cosenza, persona estremamente seria e desiderosa di fare il bene della città, così come me e il Movimento NOI, abbiamo pensato che assumere la direzione artistica di un teatro di cui non si conosce la programmazione non sarebbe stato il caso. Ho dato, però, la disponibilità, per i miei quarant’anni di carriera nel Teatro Internazionale, a creare le future programmazioni. La delega all’ecosistema digitale della cultura è più attinente a quello che oggi siamo in grado di fare subito per dare soddisfazione al mondo della ricerca, dei giovani, alle università, ma soprattutto alla città e alla popolazione autoctona. Pochi di noi cosentini o calabresi conoscono tutti i beni della Calabria, che è un vero capolavoro. Allora, la delega all’Ecosistema Digitale della Cultura ci connette, prima di tutto, alla volontà dell’Europa e all’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale. Possiamo occuparci finalmente del nostro patrimonio culturale a livelli alti, importanti, e digitalizzarlo tutto per inserirlo in rete” – conclude Gallo.

Il Comune è in dissesto, si sa, povero e spoglio. Cosenza, al contrario, è ricca. Di storia, di cultura, di onore, di potenzialità. Che sia giunto il momento di sfruttarle?

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